Cronaca

Pompei: finti poliziotti rubano 6mila euro a un turista coreano nei pressi di Villa dei Misteri

Finti poliziotti derubano un turista coreano di 6mila euro a 2 passi dalla Villa dei Misteri. Non è chiaro il modo in cui i ladri siano venuti a conoscenza del fatto che proprio quel turista fosse in possesso di una somma tanto ingente. Sul caso indaga la di polizia grazie all’ausilio delle immagini delle telecamere.

Turista coreano derubato da finti poliziotti a Pompei

Dalla Corea del Sud a Milano, poi da là con dei parenti in viaggio per vedere le meraviglie italiane, destinazione prima Napoli poi Pompei.

Qui, dopo aver visitato i tesori delle antica città, il gruppetto nella tarda mattinata ha imboccato la via di Villa dei Misteri, che conduce alla stazione della Circumvesuviana. In quel tragitto, è avvicinato da una macchina con a bordo un uomo e una donna. I 2, che indossavano pantaloni e maglietta blu, e un cappellino in testa dello stesso colore – indumenti che richiamano verosimilmente i colori della divisa della polizia di Stato – senza scendere dall’auto hanno bloccato senza esitazione il turista qualificandosi come agenti di polizia italiana.

I finti poliziotti

I finti agenti, parlando un inglese maccheronico, dicono al coreano di essere alla ricerca di un truffatore – dai tratti somatici simili ai suoi – che stava piazzando soldi falsi tra i negozi della zona archeologica. Mostrando un rilevatore di banconote hanno chiesto alla loro vittima di mostrare loro i soldi che possedeva per poter, così, effettuare dei controlli.

Il coreano ha aperto lo zaino e prelevato alcune banconote da 100 euro. Ed è a quel punto che il finto poliziotto ha strappato con forza tutti i soldi dalle mani del povero turista. L’uomo, in preda al panico, senza pensare alle gravi conseguenze, si è aggrappato allo sportello dell’automobile, sperando di riuscire a fermare i ladri.

L’uomo è lasciato trascinato a terra per alcuni metri, finché ha dovuto abbandonare la presa. Così la giornata maledetta è continuata in ospedale, dove ha poi raccontato la storia alla vera polizia.

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