Cronaca

Qualiano, racket in pescheria: l’accusa a Pierino Giappone

QUALIANO. Qualiano, racket in pescheria: l’accusa a Pierino Giappone. L’uomo, già noto, sarebbe stato incastrato dalla vittima e da un pentito.

Qualiano, racket in pescheria: l’accusa a Pietro Giappone

Nel blitz di questa mattina, un personaggio molto noto a Giugliano sarebbe stato accusato di estorsione. L’uomo in questione è Pietro Giappone, per gli amici Pierino. Conosciuto nell’hinterland napoletano, Giappone sembra essere colpevole insieme a Vincenzo Coppola di un’estorsione ai danni di una pescheria situata nel comune di Qualiano.


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Le indagini

Dalle indagini è emerso che Coppola e Giappone si presentarono in pescheria e rivolgendosi ad un dipendente dissero: «Mi hanno mandato amici di Qualiano, se ci potete mandare qualche regalo». La vittima, solo un dipendente dell’esercizio commerciale, rispose che non era il capo e che quindi non avrebbe saputo cosa dire o fare. A quel punto allora Giappone avrebbe risposto: «Riferisci al tuo capo che siamo passati», e se ne andarono, ma il dipendente decise di denunciare l’accaduto.

Le parole del pentito

Oltre alla denuncia effettuata dalla vittima presente in pescheria, le dichiarazioni di un pentito, Caracallo, individuano come Pierino colui che si era messo con il clan De Rosa di Qualiano. Le accuse dovranno trovare riscontro nel processo che vede coinvolti anche Giuliano Quaranta di Giugliano, Mario Quaranta, Biagio Vallefuoco, Antonio Guercia, Vincenzo Coppola, Giovanni Ciccarelli, Guido Montiere e Paolo Mauriello. Tutti gli uomini sopra citati sono residenti nell’hinterland di Giugliano.

Gli interrogatori

Saranno effettuati nei prossimi giorni gli interrogatori in carcere per valutare l’esattezza di alcune frasi e di alcuni nomi.

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