Cronaca

Ragazzi uccisi ad Ercolano, il gip: “Palumbo ha mentito, l’antifurto non è scattato”

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda dei due ragazzi uccisi ad Ercolano. L'antifurto dell'abitazione di Vincenzo Palumbo non è scattato

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda dei due ragazzi uccisi ad Ercolano. L’antifurto dell’abitazione di Vincenzo Palumbo, il 53enne accusato di aver ucciso Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella nella notte tra il 28 e il 29 ottobre a Ercolano, “quella sera non era scattato”.

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È quanto risultato dagli accertamenti svolti dagli investigatori sul sistema antifurto che lo stesso Palumbo, nel corso di un interrogatorio, ha dichiarato di aver sentito suonare e per questo si era svegliato. Il sistema di allarme è di tipo “perimetrale”, quindi si sarebbe dovuto attivare nel caso qualcuno si fosse avvicinato alla porta di casa o alla finestra.

L’accertamento appariva fondamentale, scrive il gip nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, “al fine di comprendere se le vittime si fossero introdotte o meno all’interno dell’abitazione di Palumbo, anche perché sul punto della disattivazione dell’antifurto vi erano delle incongruenze tra quanto dichiarato da Palumbo e dai suoi familiari”. Dall’esito dell’accertamento è risultato che l’antifurto era stato inserito alle 22.54 del 28 ottobre ed era stato disinserito alle 00.28, l’orario in cui Palumbo è uscito di casa. “Dunque quella sera l’antifurto non era scattato – scrive il gip – sicché non risulta che si fossero avvicinate persone alla porta d’ingresso di casa del Palumbo”.

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