Cronaca

Rapina in pizzeria col figlio del boss: fermato minorenne

NAPOLI. Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale per i minorenni nei confronti di A.S.D.G., 17enne napoletano gravemente indiziato del reato di rapina, in concorso con altra persona, maggiorenne.

Rapina in pizzeria: fermato 17enne

Gli agenti, dopo un’accurata e meticolosa indagine, hanno ricostruito, con l’ausilio anche delle immagini di videosorveglianza, le fasi di una rapina in una pizzeria del quartiere Pianura la sera del 22 giugno scorso.
Il giorno dopo la rapina fu sottoposto a fermo il 27enne Pietro Giorgio Lago, napoletano, figlio del boss Lago e sovente avventore della pizzeria, che aveva commesso il crimine armato di una pistola Beretta 7,65 con la quale, senza esitazione, aveva colpito sulla testa uno dei lavoratori della pizzeria.

Incastrato dalle telecamere di videosorveglianza

La videosorveglianza, come precisa Il Mattino, ha contribuito all’individuazione del Lago anche per alcuni tatuaggi che l’uomo aveva sulle braccia, sebbene nella mattinata successiva avesse tentato di far cancellare un nome tatuato sul braccio consapevole del fatto che lo avrebbe potuto incastrare.

Durante la perquisizione domiciliare i poliziotti hanno recuperato la pistola Beretta, completa di 22 cartucce denunciando Lago per detenzione di arma e munizioni. Inoltre, nella sua abitazione, hanno anche ritrovato gli abiti che aveva indossato durante la rapina, riconoscibili in particolare la camicia, stile hawaiano, con colori molto forti.

Il 17enne fu indagato perché gravemente indiziato di aver partecipato alla commissione della rapina insieme al 27enne, sebbene poco dopo la consumazione del reato, aveva denunciato alla Polizia di Stato, di aver subito un sequestro e di essere stato costretto, sotto minaccia di pistola, ad accompagnare un uomo che non conosceva presso la pizzeria, assistere alla rapina e poi riportarlo lontano. Questa dichiarazione non convinse gli agenti che, intensificando le attività info investigative, con verifiche e supporto di tecnologie, hanno prodotto elementi idonei all’emissione del provvedimento dell’autorità giudiziaria competente, che è stato notificato ed eseguito ieri, presso l’abitazione del minorenne.

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