Politica

Rapinatore ucciso a Frattamaggiore, Di Giacomo: “Solidarietà al gioielliere”

FRATTAMAGGIORE. Qui di seguito una nota stampa di Aldo Di Giacomo, candidato in Sicilia con Civica popolare alle elezioni politiche 2018: Di Giacomo esprime la propria solidarietà al gioielliere di Frattamaggiore che nei giorni scorsi ha ucciso un ladro.

Nota stampa Aldo Di Giacomo

“Io sto, senza se e senza ma, dalla parte del gioielliere di Frattamaggiore (Napoli) che ha sparato contro uno dei tre rapinatori del suo negozio e adesso è indagato per omicidio colposo”. È quanto sostiene Aldo Di Giacomo candidato nel Collegio plurinominale Camera Sicilia 1-02 (Bagheria-Monreale-Marsala), capolista
per Civica Popolare.

“Non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima. Bisogna che sia riconosciuto ai commercianti, come a chiunque a casa detiene regolarmente un’arma, di difendere proprietà e familiari senza incorrere nel sistema della denuncia cosiddetta d’ufficio che significa un lungo procedimento penale con tutto ciò che comporta sul piano innanzitutto psicologico e per la propria famiglia, dei riflessi sull’attività imprenditoriale e sulle conseguenze penali. Da mesi, ben prima della campagna elettorale – dice Di Giacomo – in giro per le città italiane ho promosso la campagna che ha come slogan “chi è la vittima e chi è il carnefice” proprio per denunciare l’assurdità del nostro sistema giudiziario che mette sul banco degli imputati chi per difendersi da ladri e criminali usa un’arma da fuoco invece di aspettare passivamente che ad usare la pistola o qualsiasi arma offensiva siano i ladri e criminali. In questa battaglia che la politica non è in grado di condurre, se non strumentalmente in campagna elettorale, come me ci sono il 56,2 % degli italiani che come rileva l’Eurispes nel Rapporto Italia 2018 “è disposto ad usare un’arma contro estranei in casa di notte”. Sono stato tra i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa che ha raccolto oltre 2 milioni 300 mila firme degli italiani e – continua – ritengo debba essere la priorità di cui il nuovo Parlamento deve tenere conto cancellando ritardi e sottovalutazioni del Parlamento appena sciolto che l’ha insabbiata. Una pdl, sia chiaro per evitare fraintendimenti sul tipo “sceriffo fai da te”, che è essenzialmente un forte deterrente nei confronti dei malviventi che devono capire a cosa vanno incontro nella violazione del domicilio. Secondo l’attuale normativa di legge – evidenzia ancora – il gioielliere campano pur in presenza di ladri non avrebbe dovuto usare la pistola anche se i malviventi avessero mostrato un’arma, ma solo a condizione che gli stessi erano in procinto di sparargli. Perché la legge dice “Ci vuole un pericolo imminente”. È necessario quindi capire se chi mi sta aggredendo sta davvero mettendo in pericolo la mia vita, allora in questo caso posso sparare. Ma a una condizione: non devo avere alternative. Quindi è legittima la difesa solo se c’è il pericolo imminente o se non riesco a trovare in casa un metodo meno offensivo dell’arma. Ma se questa persona avanza, senza un’arma, io avendo legittimamente un’arma sul comodino non posso prenderla. Perché se in questo caso io gli sparo, c’è una colpa: o lesioni colpose o omicidio colposo”.

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