Economia

Reddito di cittadinanza alla tedesca

L’ispirazione per il reddito di cittadinanza è al modello tedesco. “Stiamo pensando a come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica” ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine dell’inaugurazione della quarta edizione della scuola di formazione politica della Lega, in corso a Milano, riferendosi al reddito di cittadinanza. “Lo abbiamo studiato”, precisa Conte. Tanto che “al primo mio incontro con la Merkel chiesi subito di approfondire il suo sistema per quanto riguarda i diritti di recupero al lavoro e all’occupazione. Faremo tesoro anche di qualche inefficienza che si è realizzata in Germania”, assicura il premier concludendo: “Sono tutti dettagli che serviranno a rendere più o meno efficace la riforma”.

Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza su base geografica, di cui ha parlato oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, fonti di Palazzo Chigi fanno presente che si stanno definendo i dettagli di questa proposta con criteri che tengano conto della distribuzione geografica delle offerte di lavoro. Per cui si farà in modo, ad esempio, di non penalizzare chi rifiuterà come prima offerta di lavoro una occupazione al di fuori della propria città o regione.

MANOVRA 

Intanto è partito il conto alla rovescia per la riforma fiscale. Anche se, ha detto il premier Giuseppe Conte,”la riforma fiscale non si può realizzare tutta d’un tratto. Noi interveniamo già con questa manovra in misura significativa, ma è chiaro che occorre lavorare ancora perché il livello di pressione non è ancora soddisfacente per consentire al Paese di decollare“.”La crescita nel linguaggio comune significa ulteriori investimenti; ma non è così, non arriva solo dai miliardi che investiamo. Nel nostro sistema, che è un sistema incrostato, non sempre tutto ciò si tramuta in crescita economica. Ecco perché occorrono le riforme“.

In questo senso, spiega Conte, “la riforma fiscale è necessaria per creare un ambiente favorevole tra contribuente e amministrazione finanziaria, perché si possano azzerare tutte le pendenze dei cittadini e ripartire con un regime semplificato”.

 

LA PASSIONE PER LA POLITICA

Dal palco Conte sostiene che “fare politica non e più una cosa appetibile” perché “si è creata una frattura tra élite politiche e società civile”. “C’è stato un percorso di progressiva erosione nei confronti della politica e oggi ne paghiamo le conseguenze. Cresce l’astensionismo e la voglia di cambiare e le nuove forze politiche sono espressione di questo andamento”. Quindi ha aggiunto: “Una delle ragioni del nostro successo è proprio quella di prospettare un nuovo modo di fare politica, stando vicino ai bisogni della gente; abbiamo dato segnale molto importante sin da subito”. “Io sono populista”, ha affermato Conte raccogliendo gli applausi degli studenti in sala. Citando il filosofo tedesco Max Weber, ha quindi spiegato il suo concetto di ‘fare politica’: “Deve essercipassione, senso di responsabilità e lungimiranza“. Rivelando poi: “Vi posso assicurare che da quando sono diventato premier mi sono già trovato ad assumere decisioni che potrebbero apparire scomode, ma il senso di responsabilità significa anche fare sintesi e non fermarsi”. Del resto “il politico deve essere uno stratega; dobbiamo occuparci anche di quello che succederà domani altrimenti non si danno prospettive future, per i nostri figli”.

IL CONTRATTO DI GOVERNO

Quello che è scritto nel contratto di governo “non sono chiacchiere”, rileva Conte, “passaggi e clausole serviti ad avviare un’esperienza di governo e ad andare in posti di governo”. Per scrivere quel contratto c’è stata una lunga gestazione e questo che ci fa capire che la redazione di quel documento ha comportato delle fasi di compromesso e di discussione tra le varie forze politiche”.”Quel contratto -spiega Conte- è per noi fondamentale perché perdere di vista quello che c’è scritto significa indebolire questa esperienza di governo”. Da questo punto di vista “c’è una compattezza incredibile”. In sede di elaborazione della manovra, assicura, noi “facciamo costantemente riferimento a quel contratto perché ci dà una prospettiva di lungimiranza e un gran senso di responsabilità”. In questa prospettiva, ribadisce, “abbiamo subito afferrato la necessità di operare delle riforme”. “Dobbiamo approfittare di questo grande consenso politico – conclude -, che non è così facile da conseguire, per operare le riforme di cui il Paese ha bisogno e che i cittadini ci hanno chiesto in campagna elettorale. Oggi è il momento di realizzarle”.

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