Politica

Rendiconto 2017 del Comune, parere sfavorevole da parte dei revisori

NAPOLI. La commissione Bilancio, presieduta da Manuela Mirra, ha oggi  incontrato i Revisori dei conti del Comune che non hanno espresso,  nella propria relazione, parere favorevole sul Rendiconto per la gestione finanziaria del 2017 all’ordine del giorno del Consiglio di  domani, 23 maggio.

Il presidente del Collegio dei revisori, Nicola Giuliano, ha letto  alla commissione le conclusioni della relazione sulla gestione  finanziaria del 2017, contenente le criticità riscontrate e le  prescrizioni sulle attività da mettere in atto per superare le riserve  espresse. Molti i consiglieri intervenuti nella discussione alla quale  ha partecipato l’assessore al Bilancio Panini; quest’ultimo ha  annunciato che domani, all’Aula, sarà sottoposto un documento che, nel  merito, affronterà con precisi impegni le questioni poste dai Revisori  scadenzando gli adempimenti da sottoporre a verifiche intermedie.

Il parere dei revisori sul Rendiconto 2017

Il presidente del Collegio, Nicola Giuliano, ha letto in apertura le  ultime pagine della relazione nella quale vengono elencate una serie  di criticità che possono determinare conseguenze negative sulla  gestione dell’Ente. Le criticità sulle quali si invita ad intervenire  con urgenza sono: l’aggiornamento del regolamento di Contabilità, la  redazione dell’Inventario dell’Ente, la capacità di riscossione sia  delle entrate proprie che dei proventi della vendita degli immobili  destinati al ripiano del disavanzo, il ricorso sistematico  all’utilizzo dei fondi vincolati e alle anticipazioni di tesoreria,  una sana e attenta gestione dei residui attivi e passivi, il  contenimento dei debiti fuori bilancio, una valutazione analitica dei  contenziosi, idonee procedure per il monitoraggio dei conti resi dagli  agenti contabili, il completamento del piano di razionalizzazione  delle partecipate e l’adeguamento della contabilità dell’Ente e/o  delle partecipate alla realtà dei rapporti creditori e debitori (con  particolare riferimento all’Anm in concordato preventivo), la  dismissione degli immobili (sulla quale i revisori rilevano che a  fronte di una previsione di oltre 176 milioni sono stati incassati  poco più di 4 milioni), il monitoraggio del Fondo Crediti di dubbia  Esigibilità. Il presidente Giuliano ha concluso sottolineando che sta  all’Ente, se condivide le criticità sollevate sulla gestione economico  finanziaria del 2017, mettere in atto le azioni più idonee per  modificarle.
Da queste considerazioni è partito nel suo primo intervento  l’assessore Panini per annunciare che sui singoli punti in Consiglio  saranno assunti precisi impegni con scadenze da sottoporre a verifica.  L’assessore ha precisato che, mentre il parere dei revisori è  vincolante nel caso del Bilancio di previsione, nel caso del  Rendiconto i Revisori presentano una relazione contenente prescrizioni  che si riferiscono alla gestione del 2017 alle quali il Comune ha la  capacità e l’intenzione di ottemperare. Nelle conclusioni, l’assessore  ha anche fatto riferimento al contesto nel quale la gestione  finanziaria del 2017 è stata svolta, un contesto di difficoltà  crescenti per tutti i Comuni, attestata dal fatto che il Governo  uscente ha anticipato a maggio le rimesse statali che normalmente  vengono assicurate a giugno; in questi ultimi anni, ha concluso, gli  enti locali sono stati sulle “montagne russe” dell’adeguamento della  normativa nazionale per l’armonizzazione contabile che ha messo in  affanno tutti gli 8mila Comuni italiani.
Il dibattito della commissione, introdotto dalla presidente Mirra con  la preoccupazione destata dalle conclusioni della relazione dei  Revisori, ha visto gli interventi di: Lebro (La Città), per il quale  appare paradossale che l’amministrazione proponga l’approvazione del  Rendiconto senza adottare le politiche suggerite da un organismo  “terzo” alle cui valutazioni va sempre prestata la dovuta attenzione;  Brambilla (Movimento 5 Stelle) per il quale il parere espresso dai  Revisori è un campanello di allarme per la situazione del Comune, più  volte e ripetutamente denunciata in Consiglio: sono state nuovamente  rilevate tutte le criticità che sempre, nelle loro relazioni  semestrali, i revisori hanno sollevato, e questa volta c’è coerenza  tra l’analisi e il parere non positivo; desta, invece, stupore il  fatto che il parere dei revisori sia positivo sulla variazione di  bilancio di previsione e sul piano di rientro dal disavanzo dei 12  milioni da coprire, in modo azzardato, con il ricorso allo  stanziamento del 2020 per i debiti fuori bilancio dei quali, peraltro,  non si conosce ancora la vera entità; per Coppeto (Sinistra Napoli in  Comune a Sinistra) se sono sovrapponibili a quelli precedenti i  rilievi espressi dai Revisori, non si può non registrare la novità  costituita dal fatto che i Revisori questa volta non hanno espresso  parere favorevole: quindi, è necessario che l’intendimento espresso  dall’amministrazione di adempiere alle prescrizioni dei revisori sia  tramutato in un atto formale che accompagni il Rendiconto 2017; per  Moretto (Prima Napoli) sarebbe stato più rispettoso del Consiglio, e  anche dei consiglieri di maggioranza, accompagnare con atti concreti  il Rendiconto senza chiamare ad atti di fede e prendendo il tempo, con  il rinvio della seduta, per predisporli; per Valente (PD) il parere  espresso dai Revisori è su quanto già avvenuto e non sugli impegni per  il futuro che, con superficialità, l’amministrazione annuncia:  qualsiasi bizzarra operazione si metta in campo, restano i numeri e i  dati che i Revisori dicono, vedi il caso di Anm, non sono attendibili;  per Capasso (Dema) non si giustificano gli allarmismi delle  opposizioni perché saranno accettate, con l’approvazione del  Rendiconto, le prescrizioni contenute nella relazione dei Revisori che  non ha carattere vincolante, come nel caso del bilancio di previsione,  e che, pertanto, avrebbe potuto esprimersi favorevolmente a condizione  che le criticità sollevate fossero affrontate; per Buono (Verdi  Sfasteriati) è opportuno che l’amministrazione metta in condizione la  maggioranza di votare con serenità un atto sul quale pesa la delibera  della Corte dei Conti; l’azione politica deve indirizzarsi verso il  nuovo Parlamento per sollevare il tema dell’emergenza Comuni, messi in  ginocchio dalle regole sull’armonizzazione contabile.

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