Politica

Rete RE.A.DY e Arcigay Napoli, i progetti nel napoletano

VICO EQUENSE – TORRE ANNUNZIATA. Il Consiglio comunale di Vico Equense ha approvato all’unanimità l’adesione alla carta d’intenti della RE.A.DY, la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Nello stesso giorno, a Torre Annunziata, Arcigay Napoli, insieme ad Arci Mediterraneo, Lega Ambiente Torre Annunziata, firma la convenzione con il Sindaco della città di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, per il progetto “benessere giovani” con l’obiettivo di offrire opportunità di integrazione e lavoro per i giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni che vivono una situazione di esclusione dal mondo del lavoro, dall’istruzione e dalla formazione, con una particolare attenzione per giovani lgbt del territorio discriminati sui luoghi di lavoro.

Le dichirazioni

“A pochi giorni dal Pompei Pride, da due comuni della Città metropolitana di Napoli, Vico Equense e Torre Annunziata, arrivano notizie importanti per le persone LGBT, a Torre Annunziata parte un progetto di opportunità lavorative per i giovani e di contrasto alle discriminazioni sui luoghi di lavoro, mentre il comune di Vico Equense è il primo comune della penisola Sorrentina ad aderire alla rete RE.A.DY – dichiara Antonello Sannino, Presidente Arcigay Napoli e Vicepresidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Vico Equense – un grande obiettivo concreto raggiunto da questa amministrazione comunale su impulso della Commissione pari opportunità del Comune di Vico – continua Sannino – la rete RE.A.DY consentirà di poter intervenire concretamente contro le discriminazioni legate all’identità sessuale in alcuni settori strategici come la scuola, il lavoro, la pubblica amministrazione e i media. Il risultato è ancora più importante perché proviene da un voto unanime dell’intero Consiglio comunale a prova del fatto che le battaglie sulla piena uguaglianza e sui diritti civili vanno oltre le appartenenze partitiche ed è un segnale chiaro e preciso se contrapposto a quanto avvenuto nella vicina Sorrento, dove poche settimane fa, il Sindaco ha di fatto costituito una vera e propria apartheid ai danni delle persone lgbt, vietando la celebrazione delle Unioni civili in un luogo di proprietà del Comune”.

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