Rider picchiato a Napoli, i giovani fermati piangono in Questura: “Era la nostra prima rapina”
Rider picchiato a Napoli, cosa hanno detto i giovani nell'interrogatorio in Questura: "Era la nostra prima rapina"
Emergono i dettagli sull’interrogatorio al quale sono stati sottoposti i 6 ragazzi che hanno picchiato il rider a Napoli nella serata di 3 dicembre. Ieri mattina sono stati prelevati dagli agenti della Polizia di Stato, accusati di aver aggredito e rapinato Gianni, un 50enne che lavora come rider.
Rider picchiato a Napoli, l’interrogatorio dei ragazzi arrestati
Come riportato dall’edizione odierna de Il Mattino, erano in 6. Due di 16 anni e due di 17, questi ultimi figli di genitori coinvolti in indagini sulla camorra e sulla faida di Secondigliano. “Volevamo andare a mangiare un panino, poi abbiamo visto quella moto nuova e abbiamo fatto la rapina. Troppa violenza? Era la nostra prima rapina” hanno raccontato piangendo agli agenti della Questura.
Rider rapinato a Napoli: ci sono anche 2 figli di un boss del clan Di Lauro tra i fermati
Le reazioni al video
Nel decreto di fermo del pm si legge: “Gli stessi dinanzi al video diventato virale riconoscevano se stessi e, comprendendo che il cerchio intorno a loro si stava stringendo, cominciavano a presentarsi in Questura per affermare le loro responsabilità” e soffermandosi su R.M., uno dei giovani fermati, spiega: “pur limitandosi a confessare quel che ormai era innegabile, dichiarava di non conoscere i nomi dei suoi complici. Atteggiamento, il suo, per quanto ordinario diventato poi ridicolo allorquando il suo complice, C.G., in contemporanea lo smentiva facendo dichiarazioni alla Polizia poi confermate al magistrato”.