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Rimpasto in giunta regionale, critico il Movimento cinque stelle

NAPOLI. M5S: “Giunta De Luca? Un comitato elettorale per le regionali 2020”. I consiglieri regionali Saiello e Ciarambino: “Assessori del fallimento sostituiti con nomi di facciata”.

Rimpasto giunta regionale, critiche M5S

“Fuori gli uomini del fallimento, dentro le figure di facciata. Il governatore dei mirabolanti annunci e dei numeri puntualmente sconfessati cala gli assi per la sua campagna elettorale. Per la sua giunta Enzo De Luca punta su personaggi di alto profilo come l’ex Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, conscio che la Sicurezza non è materia regionale, ma consapevole di quanta visibilità mediatica un nome del genere potrebbe fargli guadagnare, accreditandolo con la sola presenza fisica nei suoi comizi da circo. La sola e unica operazione di sicurezza sarebbe quella di liberare la Campania da De Luca”. È quanto dichiarano il capogruppo regionale M5S Gennaro Saiello e la consigliera regionale Valeria Ciarambino.

“Che non ci sia una visione nella scelta degli uomini che comporranno il neo comitato elettorale che De Luca osa chiamare giunta – sottolineano Saiello e Ciarambino – lo dimostra la scelta di Ettore Cinque, appena nominato a presidente Soresa, partecipata al 100% della Regione, ora costretto in tempi record a lasciare questa poltrona per palese incompatibilità. All’attenzione delle cronache recenti Bruno Discepolo, non certo per meriti e competenze, ma in quanto coinvolto nel recente caos che ha travolto il Consiglio dell’ordine degli architetti di Napoli per una vicenda di aggressioni mediatiche nei confronti dei membri dell’organo professionale, episodi che hanno portato alle dimissioni di otto consiglieri e al commissariamento dell’Ordine. Nelle sue battaglie interne, l’uomo di sinistra Discepolo è sempre andato a braccetto con Francesco Cesaro, figlio del deputato FI Luigi e fratello del consigliere regionale Armando. Con un assessorato regalato all’ex sindaco di Morra De Sanctis Gerardo Capozza, De Luca punta invece unicamente a rinsaldare l’asse con la quota irpina. Con la cacciata di Serena Angioli, grazie al cui operato la Campania perderà entro l’anno oltre 600 milioni di fondi europei, De Luca cancella di fatto l’assessorato ai Fondi europei proprio nella fase in cui è necessario certificare il conseguimento dei target intermedi. La Campania perderà la misura premiale del 6%, con gli effetti di possibili sanzioni e la sospensione dei pagamenti nel 2019. Quasi mai pervenuta Lidia D’Alessio, se non tutte le volte in cui il bilancio di previsione è stato impugnato dal Consiglio dei Ministri. Fallita la fase di governo, De Luca – concludono i due consiglieri – si concentra ora su quella della campagna elettorale. Con profili di alto impatto mediatico o puramente politici, assolutamente inutili nella gestione della macchina amministrativa, un po’ meno nel provare a tirare la volata al candidato governatore. Un comitato elettorale in piena regola che non servirà a coprire nefandezze e scellerata azione amministrativa di De Luca”.

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