Cronaca

Pozzuoli, violenza sul lungomare: a fuoco la barca di uno dei contendenti

Rissa Pozzuoli in via Napoli, sotto gli occhi di genitori con rispettivi bambini costretti a lasciar i tavolini per scappare. Il titolare di un chioschetto è stato costretto a chiudere il locale, tra le urla e il fuggi fuggi della gente. La vicenda risale alla serata di venerdì 31 luglio, protagonisti una decina di giovani appartenenti a famiglie di Monterusciello e via Napoli legate ai clan della zona.

Rissa a Pozzuoli, paura sul lungomare

Gli agenti del commissariato locale di polizia indagano su quanto accaduto. Alla base delle violenze ci sarebbe un tentativo di estorsione, 100 euro non pagati per una barca ancorata alla scogliera tra via Napoli e il Rione Terra. Questa l’ipotesi più accreditata al vaglio degli inquirenti dopo l’incendio dell’imbarcazione. Dopo un messaggio fatto pervenire ai parenti della vittima, sarebbero nato le violenze. I parenti infatti avrebbero risposto per le rime dando il via al regolamento di conti in mezzo alla gente.

L’escalation è iniziata alle 17.30 circa quando due giovani hanno avuto un primo scontro con un gruppo di coetanei di via Napoli: li hanno raggiunti in sella a bici elettriche nei pressi dell’ufficio postale, dove è iniziata una lite furibonda come riportato dall’edizione odierna de Il Mattino.

Barca in fiamme

Nella notte la barca di famiglia di uno dei contendenti è stata data alla fiamme. Il sindaco Figliolia ha parlato di “ennesimo episodio increscioso che vede protagonisti dei giovani. C’è C’è una indagine in corso per capire cosa sia successo e per cercare di risalire agli autori di queste risse, che oltretutto determinano apprensione e paura tra chi passeggia tranquillamente in città. Davvero non se ne può più: l’avevo sottolineato proprio di recente al prefetto nel corso dell’ultimo comitato per l’ordine pubblico, territorio”.


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