Curiosità

Ritrovato Ciro, il cane rubato al padrone qualche mese fa

Ritrovato Ciro, il cane rubato al padrone qualche mese fa. Il cane era stato portato via da un ragazzo francese a metà novembre.

Ritrovato Ciro, il cane rubato al padrone qualche mese fa a Napoli

Ciro era scomparso, facendo perdere le sue tracce insieme alla persona che lo aveva rapito al padrone. Era successo lo scorso 14 novembre e di lui non si avevano più notizie, o quasi. Qualche giorno dopo l’appello era stato visto in via Guglielmo San Felice, a Napoli, ma dopo quell’avvistamento, il buio totale. Il volontario Matteo Adamo è stato contattato da alcune persone di Livorno che dichiaravano di aver trovato il cane che lui e tutta Napoli cercano ormai da due mesi. Di seguito riportiamo il racconto di Matteo.


ciro cane scomparso


Il racconto integrale di Matteo, volontario amante degli animali

Ho conosciuto Mihaly, per gli amici Michele, nel febbraio del 2017: egli, è per una scelta di vita temporanea, un viandante, adora viaggiare. Ero in giro per lavoro, quando vidi lui, accompagnato da una signora, Raffaella, davanti un’ambulatorio veterinario. Ciro, che allora aveva pochi mesi, era avvolto in una copertina, visibilmente scosso. Questa scena mi colpì, mi fermai per chiedere cosa fosse accaduto al cane.

Raffaella, che già li conosceva e li seguiva da tempo, mi spiegò che Ciro era stato investito da un’automobile, e colpito alla testa. Il cagnolino rimase in degenza per un paio di giorni, durante i quali si riprese, senza riportare danni irreversibili, ma non riusciva ancora a reggersi in piedi. Occorreva qualcosa che permettesse a Michele di trasportare Ciro senza fare fatica. Mi attivai sui social per cercare una carrozzina nuovissima, che mi fu donata dall’amica Violetta.

Passarono pochi giorni, i due andarono via da Salerno, destinazione Ungheria, paese d origine di Michele, ma ci scambiammo i contatti. Ho continuato a seguire i loro spostamenti, i viaggi: Michela mi aggiornava su Ciro. Da allora li ho rincontrati altre due volte a Salerno, per me e per Francesca, la mia compagna, era sempre un piacere rivederli.

La mattina del 9 di novembre del 2018, Michele, mi scrive che un clochard francese di nome Alexander, che aveva conosciuto da pochi giorni, la sera precedente, gli aveva chiesto il cane per fare una passeggiata ma non si era più ritirato. Michele constatò che il cane gli era stato rubato con l’inganno. Sprofondai nel panico, perché temevo che non avremmo più ritrovato Ciro.

Mi attivai immediatamente, scrissi un post di ricerca su Facebook, grazie al quale, arrivò una segnalazione da un ragazzo di Napoli: Alexander era stato avvistato con Ciro in via Guglielmo San Felice, a chiedere l’elemosina, il giorno dopo il fatto.

Nel frattempo, conobbi Laura Eulalia Cipollaro, una volontaria della zona, che si impegnò per aiutarmi nelle ricerche. Raggiunsi Michele da Salerno per distribuire alcuni volantini ai passanti, ai tassisti, agli operatori ecologici, a tutti quelli che incrociavo.

Nei giorni a seguire, ho continuato spasmodicamente le mie ricerche, condividendo l’appello ovunque, nei gruppi più importanti di smarrimenti di animali. Non arrivava nessun avvistamento, purtroppo il cane poteva essere in ogni parte d’Italia, ma Ciro, era regolarmente microchippato, e questa era la nostra unica speranza.

Michele era sempre più disperato, per lui Ciro era un compagno di vita, un figlio. La mattina del 3 gennaio, vengo contattato da una volontaria che mi dice che Ciro è stato trovato legato ad un albero, nella zona porto di Livorno. La gioia è immensa, chiamo Michele, non so che e’ il giorno del suo compleanno: piangendo lo informo che hanno ritrovato Ciro, lui esplode di felicità.

Dopo un giro di telefonate con altre attiviste, riesco a rintracciare Beppe, l’angelo che ha notato Ciro, attaccato all’albero da diverse ore. Lui fa l’autotrasportatore e ama gli animali, ha perso la sua cagnolina da pochi mesi, è ancora provato dal dolore; decide di slegare quel cane, che sembra abbandonato, lo porta da un veterinario, ha già in mente di adottarlo, ma li scopre che Ciro ha un padrone.

Non sappiamo se il tam tam mediatico, abbia influito a convincere l’uomo di disfarsi del cane, o per quale altro motivo non era presente sul posto. Organizzo il ritorno di Ciro.

Beppe si offre di portarlo fino a Firenze. Io parto la domenica dell’Epifania, strappando un passaggio all’amico fraterno Angelo, emigrato da anni a Milano. L’attesa è spasmodica, sono ore di contentezza mista all’ansia. Arriviamo sul luogo concordato, c’è Beppe con Ciro.

D’istinto abbraccio il peloso in un pianto liberatorio, avverto un cane spaesato, disorientato, non è lo stesso cane che conoscevo. Due mesi di lontananza dal suo padrone lo hanno traumatizzato. Abbraccio anche Beppe, lo ringrazio, nel modo più semplice che potevo, provando una gratitudine immensa. Arrivo alla stazione di Firenze, riesco a fare un biglietto per entrambi con destinazione Napoli. Michele è alla stazione, mi aspetta già qualche ora prima del nostro arrivo.

Con lui c’è Francesca, la mia fidanzata e la cugina Veronica. In treno, dalla mia pagina di Facebook, aggiorno tutti i followers che hanno conosciuto la storia. Aspettano il finale, le foto e i video del ricongiungimento. Sul binario, ci aspetta un uomo provato, agitato, non sta nella pelle, un uomo a cui, una persona malvagia, aveva tolto la cosa più preziosa che avesse al mondo.

Ciro si spinge nelle braccia di Michele, che lo stringe finalmente a sé, come un padre può stringere un figlio perduto da tempo, è una scena bellissima. E mentre dai nostri occhi, cadono le lacrime, nel cane riaffiorano i ricordi, il suo passato, si sente a casa. Saltella, abbaia, strattona, è tornato il Ciro che conoscevamo. Questa brutta vicenda si conclude con un finale bellissimo.

Abbiamo vissuto settimane di angoscia, non so se ci abbiamo creduto abbastanza, ma non abbiamo mai mollato. Speravo di vedere Ciro con il suo rapitore, a Salerno, magari nel periodo delle luci d’artista. Attraverso tutti i giorni il centro cittadino, e per l’abitudine, mi guardo ancora intorno, ma poi con un sorriso sulle labbra mi dico, l’incubo è finito.

Microchippate i vostri cani, è importantissimo.

Le foto


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