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San Giorgio a Cremano, l’aula consiliare intitolata ad Aldo Moro

SAN GIORGIO A CREMANO. L’aula consiliare intitolata ad Aldo Moro. È la proposta che il presidente del consiglio comunale Giuseppe Giordano ha presentato al sindaco Giorgio Zinno, in occasione del quarantesimo anniversario del rapimento dello statista. L’aula dell’assise comunale per la prima volta avrà così un nome. La scelta di dedicarla al presidente Moro, in questo particolare momento storico, rappresenta un gesto simbolico di alto valore morale e sociale riconoscendo in uno dei nostri padri costituenti la figura universale di martire.

L’aula consiliare intitolata ad Aldo Moro

La richiesta è stata protocollata, dopo averla condivisa con i consiglieri comunali, proprio nel giorno dell’anniversario del suo rapimento e l’iter per l’intitolazione è già stato avviato. L’amministrazione intende realizzare un evento che coinvolga non solo amministratori e consiglieri comunali ma la città, a partire dagli studenti che avranno l’opportunità di conoscere meglio la storia di Aldo Moro e la tragedia che il suo rapimento e la sua morte hanno significato per l’Italia intera. Non mancheranno personalità politiche ma per ora il programma della giornata è ancora top secret.

“Aldo Moro aveva una visione della società basata su tre elementi fondamentali: inclusione pluralismo sociale e compimento della democrazia – spiega Giuseppe Giordano – e San Giorgio a Cremano è una città in cui questi principi vengono affermati sia nell’attività amministrativa che nell’ambito sociale, per questo abbiamo ritenuto che fosse la personalità politica ideale, a cui intitolare l’aula consiliare”.

“Aldo Moro è non solo esempio di democrazia, ma il simbolo dell’unificazione di diverse anime della politica – aggiunge il sindaco Giorgio Zinno. Il suo nome ha messo d’accordo tutti perchè grazie a lui si percepisce ancora, a distanza di 40 anni, l’esigenza di ripartire da quei valori per la costruzione di una società più inclusiva, basata sulla corresponsabilità dei cittadini e delle forze politiche. Fu proprio Moro – continua Zinno – che volle inserire nella prima parte della Costituzione gli articoli inerenti ai riconoscimenti dei diritti alle persone, per renderle libere nel pensiero, nel culto, nello studio. Diritti che oggi più che mai dobbiamo impegnarci a garantire per una comunità sempre più democratica e vicina alle esigenze di tutti”.

La città di San Giorgio a Cremano ha già affrontato il caso Moro lo scorso gennaio, anticipando le celebrazioni del 16 marzo, invitando nel palazzo della Cultura l’on. Gero Grassi, Componente della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul rapimento e la uccisione del cinque volte Presidente del Consiglio dei Ministri, nell’intenzione di fare luce su presunte, ipotetiche omissioni che fino a oggi hanno costituito la farraginosa indagine sulla sua morte.

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