Cronaca

San Giorgio a Cremano, 19enne muore per un malore: l’ambulanza in ritardo

Shock a San Giorgio a Cremano dove una 19enne è morta a causa di un malore all’interno della sua abitazione. La tragedia si è consumata in un’abitazione in via Principe de Liguori. L’ambulanza sarebbe arrivata con un’ora di ritardo.

Ragazza muore per un malore: l’ambulanza tarda ad arrivare

La ragazza si sarebbe sentita male intorno alle 11.30  mentre era in casa con altri familiari. La madre, accortasi del malore della figlia, ha chiamato subito i soccorsi che sono arrivati solo dopo un’ora. Per la giovane non c’è stato più nulla da fare.

Circa un mese fa, la ragazza sarebbe stata sottoposta ad un intervento chirurgico di riduzione della bocca dello stomaco.

La vittima

La vittima è la 19enne Rosa Abbate, morta per un arresto cardiaco improvviso.

Il cordoglio del sindaco di San Giorgio a Cremano

“Mi unisco al dolore della famiglia per la tragica scomparsa della giovanissima ragazza, quasi ventenne di San Giorgio a Cremano che oggi ci ha lasciato per un malore. Una tragedia innaturale che crea sconforto nella nostra intera comunità. Il ritardo dell’ambulanza che proveniva addirittura da Marigliano è inaccettabile, seppur per lo stato della ragazza sembra che poco sarebbe cambiato. I pensionamenti e gli spostamenti di personale degli ultimi periodi hanno ridotto all’osso il personale del 118 che deve affrontare un territorio vastò con carenza di personale e addirittura ambulanze senza personale medico. Comprendo i tempi tecnici che ci vogliono per le nuove assunzioni ma chiederò al direttore generale dell’asl Napoli 3, di utilizzare qualsiasi mezzo, anche con scelte drastiche, pur di garantire la salute dei nostri concittadini dell’area vesuviana. Al di là dello sconvolgente episodio di oggi i ritardi che il servizio 118 sta avendo crea un serio pericolo per la salute dei cittadini e anche del personale medico che diventa capro espiatorio per i ritardi dovuti alla mancanza del personale. Medici che con abnegazione e competenza compiono il loro dovere e lavoro non posso essere sottoposti a turni estenuanti, magari anche senza la giusta retribuzione, ed esposti alle giuste rivendicazioni dei familiari e amici che vedono un servizio scadente mettere in pericolo i propri congiunti. Sono certo che anche questa volta come comunità lavoreremo insieme per far sì che venga ristabilito almeno il servizio avuto fino a pochi mesi fa cercando ovviamente di migliorarlo. Intanto ci stringiamo attorno alla famiglia”.

 

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