Politica

Sanità, M5S: “No all’accorpamento degli ospedali Rummo e Sant’Agata”

NAPOLI. M5S: “De Luca riveda il progetto di accorpamento del Rummo con l’ospedale di Sant’Agata”. Mozione delle consigliere regionali Ciarambino e Muscarà: “No al declassamento dell’ospedale di Benevento”.

Sanità, M5S contro il governatore regionale

“Con il pretesto di istituire un’unica azienda ospedaliera, De Luca ha ottenuto lo sciagurato effetto di depotenziare due ospedali. Col risultato che il glorioso Rummo, punto di riferimento per le straordinarie eccellenze che vi lavorano e la sua posizione strategica per due milioni di utenti potenziali tra Sannio e Irpinia, sarà inevitabilmente declassato da Dea di II livello. Inoltre, nell’ambito dello stesso progetto di accorpamento col presidio di Sant’Agata dei Goti che, a sua volta, perderà il pronto soccorso e sarà escluso dalla rete delle emergenze, mentre la neurochirurgia e l’oncologia del Rummo saranno spacchettati tra i due presidi ospedalieri. A farne le spese sarà la qualità dell’assistenza sanitaria. È più che una sensazione che questo sciagurato progetto risponda a richieste di politici del territorio e non alle esigenze di un’assistenza sanitaria la cui qualità non potrà che peggiorare”.

La mozione in consiglio regionale

È quanto dichiarato dalle consigliere regionali M5S Valeria Ciarambino e Maria Muscarà, firmatarie di una mozione con la quale “chiederemo al prossimo Consiglio regionale di impegnare la giunta e la struttura commissariale a rivedere il piano di accorpamento delle due strutture ospedaliere ed a considerare un piano alternativo che preveda al Sant’Agata strutture e reparti di supporto al Rummo, al fine di decongestionarlo, per esempio nell’ambito della riabilitazione o delle cure palliative, di cui c’è assoluta carenza, e non reparti che sostituiscano e sopprimano quelli presenti all’ospedale di Benevento, col rischio di depotenziarlo. E che si continui, inoltre, a garantire al bacino di utenti dell’intera provincia sannita un Dea di II livello in grado di assicurare l’ampia offerta multispecialistica e la capacità di presa in carico globale delle patologie e delle emergenze più complesse, senza mettere a rischio la vita dei cittadini, cosa che accadrebbe se questo scellerato piano di De Luca venisse attuato”.

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