Cronaca

Sant’Antimo, ragazzo ucciso: il delitto di Antonio Bortone

Si chiamava Antonio Bortone il ragazzo ucciso a Sant’Antimo nella serata di mercoledì 8 marzo. Il 26enne sarebbe stato pedinato, inseguito e ucciso con una decina di colpi. Il giovane si trovava a bordo del suo scooter per cercare di mettersi in salvo nelle palazzine popolari di Via Solimene come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Sant’Antimo, ragazzo ucciso: il dramma di Antonio Bortone

Ferito, invece, il 29enne M.D.I: secondo la Dda e gli inquirenti, entrambi sarebbero affiliati al clan Ranucci. Il raid è scattato alle 20 circa: poco dopo, è scattato l’allarme. Immediato l’intervento sul posto dei carabinieri del nucleo operativo di Castello di Cisterna oltre a quelli della locale tenenza. I militari hanno monitorato l’intera zona con decine di posti di blocco, senza però riuscire a fermare gli assassini.

Sul posto anche un’ambulanza del 118, ma i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Antonio Bortone. M.D.I, in condizioni non gravi, è stato condotto e ricoverato presso l’ospedale di Aversa.

L’agguato

Un vero e proprio agguato: pare che gli assassini sapessero con certezza che Bortone ieri sera si sarebbe recato nelle palazzine di Via Solimene a bordo del suo scooter. È lì che i killer lo hanno inseguito, prima di aprire il fuoco. Tra le piste battute dagli inquirenti, quella del controllo dello spaccio di droga.

Redazione L'Occhio di Napoli

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