Cronaca

Scampia, la Vela Verde andrà giù tra 180 giorni

Tra 180 giorni la Vela Verde andrà giù. dopo una lotta durata anni, il Comitato Vele esulta per il traguardo raggiunto attraverso un lungo post Facebook.

La Vela Verde andrà giù tra 180 giorni

Ha vinto la lotta, adios”, recita lo striscione steso all’esterno della stabile di Scampia per festeggiare l’apertura del cantiere che da lunedì lavorerà all’abbattimento dell’edificio. Per anni le Vele sono state simbolo di degrado assoluto. La cinematografia ha fatto di questi “mostri di cemento” il simbolo e la rappresentazione più tipica della criminalità organizzata a Napoli. Ma oggi, dopo una lotta durata anni, il Comitato Vele esulta per il traguardo raggiunto attraverso un lungo post Facebook.

Finalmente siamo arrivati al momento più atteso un momento che immaginavamo da anni, che abbiamo costruito col tempo, nel tempo, riconoscendo, alternando e mettendo in pratica, le varie fasi che hanno contraddistinto la lotta per il riconoscimento del diritto all’abitare come essenzialità intrinseca dell’individuo e non come prerogativa di uno status acquisito. 
In questi lunghissimi e soffertissimi anni abbiamo attraversato con coscienza e responsabilità i momenti frenetici degli incontri senza fine, le mille difficoltà legate alla gestione delle attese, giornate passate a rafforzarci, a cementare tra noi un’idea nella mente come un tatuaggio sulla pelle, la possibilità reale di riuscire nell’intento di riprenderci tutto nel senso più compiuto del termine, tra le nostre mura, tra le lamiere gelide del comitato, tra la nostra gente, comunicando la direzione a modo nostro, in assemblea come sempre-Pomeriggi interi nei palazzi istituzionali a sviluppare discussioni a cercare di imporre attraverso la credibilità di un processo di coscientizzazione, un modo diverso di Interpretare le relazioni tra cittadini e politica. Siamo stati in bilico più volte, appesi a quel filo sottile che mantiene a stento un attimo prima dello schianto fatale. Lo abbiamo fatto con la convinzione di chi crede nella volontà popolare, a colpi di coda inimmaginabili, a forza di cortei colmi di dignità.
Lo abbiamo fatto sapendo di non appartenere ad un manipolo incosciente, ma ad un popolo vero, il popolo delle vele.
Abbiamo costruito questo capolavoro sociale con il sudore e con i sacrifici di chi non ha mai mollato, dentro la lotta come nello scontro, tra le parole pesanti ed i silenzi assordanti, molte volte senza schemi e strategie, affidandoci al naturale riflesso di chi è cresciuto nell’emergenza e,  nell’emergenza ha sviluppato gli anticorpi per combattere e per mettere in campo con orgoglio e fierezza il diritto non sancito della compensazione a fronte di infanzia regate e di vite spezzate.
Proprio per questo per la prima volta sentiamo l’esigenza di riconoscere i giusti meriti a chi nei vari ruoli istituzionali in questi anni, senza mai essere pregiudizievole ha compreso la bontà e la genuinità della nostra visione tutt’altro che  accessibile  e concorde, gli assessori ai diversi rami che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione di questo straordinario traguardo, Carmine Piscopo e Monica Buonanno, Il vicesindaco Enrico Panini ed il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
Corre l’obbligo inoltre, di richiamare in questo bollettino della felicità, chi in questi lunghissimi anni di lotta è sempre rimasto fedele al volere popolare, chi è stato fianco a fianco con noi senza avere mai alcun ripensamento, solcando le nostre stesse strade tortuose e allo stesso tempo avvincenti, i compagni eletti per desiderio del comitato Vele, Rosario Andreozzi ed Eleonora De majo. Questo momento rappresenta il raggiungimento di un obiettivo storico e propedeutico al successo finale che auspichiamo di raggiungere nel più breve tempo possibile, la totale trasformazione e rigenerazione  urbana del lotto M e di Scampia.
La torre verde finalmente vuota  dalle persone che l’hanno abitata per anni pronta  alla cantierizzazione, si gode questo momento a finestre spalancate,  sarà un sorriso, sarà un messaggio codificato oppure solamente un saluto beffardo e convinto.
Abbiamo compreso sulla nostra pelle che nella vita accadono cose molto strane, a Scampia  accade che un palazzone dall’aspetto minaccioso fino a ieri, diventi di colpo l’emblema della vittoria del popolo contro un despota,  portatore  consapevole di un dogma lasciato alla sola narrazione drogata dei film e delle serie tv. Ha vinto la lotta, adios.

Le altre vele intanto restano occupate dalle ultime famiglie che rivendicano un alloggio popolare, in attesa di una soluzione che sembra non arrivare mai.

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