Politica

Scuola, le tariffe per asili nido e refezione

NAPOLI. All’ordine del giorno della seduta del Consiglio Comunale del 29 e 30 Marzo c’è la delibera n.134 del 23 Marzo 2018, di proposta al Consiglio, per la determinazione delle tariffe, del sistema di agevolazioni, delle modalità di gestione, delle contribuzioni e delle percentuali di copertura dei costi di gestione dei servizi pubblici a domanda individuale da erogare nell’esercizio finanziario 2018.

Tariffe asili nido e refezione

La commissione Scuola, presieduta da Luigi Felaco, ha oggi discusso con Sergio Aurino, dirigente della Unità Organizzativa “Monitoraggio dell’attuazione del Piano di Riequilibrio Pluriennale del Comune di Napoli”, di due punti in particolare della delibera: le tariffe per gli asili nido e quelle per la refezione scolastica. Sui nidi,  Aurino ha specificato che rispetto al 2017, anno nel quale è stata rimodulata la gestione delle tariffe e sono state ridotte da 14 a 7 le fasce di reddito, non ci sono stati ulteriori  incrementi, anche perché gli asili nido sono considerati un servizio sociale ai sensi della Legge Regionale 11 del 2007, pertanto non sono stati oggetto dell’aumento generale delle tariffe per i servizi a domanda individuale che hanno interessato gli altri settori. Sulla refezione scolastica, invece, c’è effettivamente stato un incremento delle tariffe, stabilito sulla base della necessità di incrementare le percentuali di copertura.

Per il presidente Felaco e la consigliera Laura Bismuto (Dema) è necessario tuttavia avviare una discussione per provare a tutelare le fasce sociali economicamente più svantaggiate. Per queste ragioni, su questi due punti, Felaco ha annunciato la presentazione in Consiglio di due ordini del giorno, uno per le tariffe degli asili nido e l’altro per le tariffe della refezione scolastica, per chiedere – a parità di gettito complessivo – l’istituzione di una fascia di esenzione totale per i redditi più bassi e una rimodulazione delle tariffe per le altre fasce. Bismuto ha inoltre evidenziato l’opportunità di avviare uno studio sui cattivi pagatori, per avere un quadro chiaro delle loro caratteristiche e delle misure più idonee da mettere in campo.

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