Cronaca

Secondigliano, cellulari e droga in carcere arrivano con i droni | Trovati 12 telefonini e mezzo chilo di droga

Secondigliano, droga e cellulari in carcere con i droni. A dare la notizia è Emilio Fattorello, segretario nazionale campano

Droga cellulari arrivano con idroni al carcere di Secondigliano. Non sono passati che pochi giorni dagli allarmi del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria per gli illeciti sorvoli di droni nelle carceri, e precisamente su quelle napoletane, che è notizia di queste ore che proprio ieri la Polizia Penitenziaria in servizio nella mega struttura di Secondigliano ha condotto un importante sequestro di droga e telefonini arrivati in carcere proprio per mezzo di un drone.

Secondigliano, droga e cellulari in carcere con i droni

A dare la notizia è Emilio Fattorello, segretario nazionale campano del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: “Ieri, alle ore 18,00 ed alle 20,00, si sono registrati sorvoli di droni sul carcere Napoletano. Alle ore 20,00 il personale di Polizia, già allertato dal precedente sorvolo, con il calare delle tenebre individuava un drone che volteggiava sul Reparto S 3 ove sono reclusi i detenuti appartenenti al circuito detentivo dell’Alta Sicurezza. 

Il drone, che trasportava ad un filo il suo carico riusciva a recapitarlo ad una cella, al secondo piano, del predetto reparto attraverso una finestra. L’arrivo del drone è stato anticipato dal frastuono di fuochi d’artificio fatti esplodere all’esterno con il sicuro scopo di coprire il rumore dell’apparecchio volante e nel contempo come segnale ai destinatari dell’arrivo del materiale. I poliziotti penitenziari, con una repentina e coordinata operazione di servizio, facevano irruzione nella cella individuata dalla consegna. Dopo un meticoloso controllo venivano sequestrati 12 cellulari di cui 10 del tipo micro e 2 smartphone, cinque panetti di hashish per un totale di mezzo chilo e diversi grammi di sostanza del tipo cocaina. Il drone dopo la consegna e portata a termine la missione rientrava verso il vicino quartiere di Scampia”.

La situazione

Fattorello denuncia “l’attuale emergenza del fenomeno del traffico illecito a mezzo droni, traffico che mette a repentaglio la sicurezza e legalità interna agli istituti di pena con risvolti negativi anche per l’ordine pubblico. L’amministrazione deve con urgenza correre ai ripari di tale criticità. Il Centro Penitenziario di Secondigliano, uno dei più estesi Istituti di Pena d’Europa, oggi vede la presenza in servizio di sorveglianza armata di 1/2 sentinelle nei turni serali, su un muro di cinta che si estende su un perimetro interno di 2,100 Km., senza adeguati sistemi di difesa ed insufficiente illuminazione. La direzione ed il comando del reparto hanno, responsabilmente, studiato e proposto soluzioni tecniche per neutralizzare il volo dei droni, ma devono essere supportati dagli uffici dipartimentali con una urgente assegnazione di risorse umane ed economiche. Il SAPPE Campania esprime il proprio compiacimento al personale del Corpo del C. P. di Secondigliano che in sottorganico, sprovvisto di idonei mezzi garantisce il rispetto della legalità in una realtà penitenziaria complessa quale quella di Secondigliano, ricadente su un territorio criminalizzato”.

Il segretario generale del SAPPE Donato Capece, che proprio nei giorni scorsi aveva denunciato il sorvolo di droni sul carcere di Secondigliano, torna a denunciare come sia “incredibile ed assurdo che gli Uffici ministeriali competenti non abbiano ancora assegnato alla Direzione del carcere di Secondigliano i fondi richiesti per l’acquisto di apparecchi inibitori ai droni (capaci di arrivare fin sulle finestre delle celle!) e per porvi una griglia sulle finestre conformi alle disposizioni dipartimentali che, appunto, impedisca ai droni di sorvolare ed entrare nella struttura. Il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Secondigliano è davvero stanco e – a distanza di mesi, forse anni – non riesce più a sostenere gli eccessivi carichi di lavoro che derivano, indubbiamente, anche e soprattutto dalla carenza organico del Reparto”. Rinnova quindi la richiesta alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia ed ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di  “disporre le risorse economiche e umane”.

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