Politica

9 maggio, Sergio Mattarella tra ricordo e grana governo

NAPOLI. Ore concitate in vista delle prossime scelte del capo dello Stato sul governo. Il presidente Mattarella nel discorso al Quirinale nella giornata del ricordo delle vittime del terrorismo torna a utilizzare il termine ‘neutrale’.

Mattarella, governo neutrale

Battendo il terrorismo – ha detto il capo dello Stato – “abbiamo appreso che ci sono momenti in cui l’unità nazionale deve prevalere sulle legittime differenze” e si è compreso anche “che vi sono momenti che richiamano a valori costituzionali, a impegni comuni, perché non divisivi delle posizioni politiche ma riferiti a interessi fondamentali del Paese, in questo senso neutrali”.

Le parole del Presidente Mattarella, che sembrano un chiaro richiamo alla situazione politica di queste ore e al suo tentativo di varare un governo ‘neutro’, prendono spunto da emergenze lontane, come quella del terrorismo che insanguinò l’Italia negli anni ’70. “Abbiamo appreso – è la premessa del ragionamento di Mattarella – che la democrazia vince quando non rinuncia a se stessa, ai principi di civiltà che la sostengono, alla libertà e al diritto”. Ma da quegli anni difficili, ha sottolineato, “abbiamo appreso che ci sono momenti in cui l’unità nazionale deve prevalere sulle legittime differenze” perché “è stata anzitutto l’unità del popolo italiano a sconfiggere la minaccia terroristica”. Ci sono quindi “momenti che richiamano a valori costituzionali”. E quindi “a impegni comuni” per tutelare “gli interessi fondamentali del Paese, in questo senso neutrali”.

Dialogo Salvini-Di Maio

Intanto non sembra ancora del tutto chiuso il dialogo a distanza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sulla questione del governo. E se il capo del Carroccio ribadisce “ci provo fino all’ultimo” ma fa sapere ancora una volta che non ‘mollerà’ Berlusconi, Di Maio fa sapere che non ci sono ‘veti’ nei confronti del Cav ma ribadisce di voler cercare un’intesa solo con la Lega. Ma a stretto giro arriva la replica azzurra: “Non possiamo dare un appoggio esterno a un governo M5S-Lega perché non possiamo accettare esclusioni di principio. Mi auguro si possa arrivare ad avere un governo politico guidato dal centrodestra. Se così non sarà, non si può votare in piena vacanza. È giusto votare a fine settembre”, ha detto il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani a radio Anch’io.

Matteo Salvini

La posizione di Salvini – “Confermo – dice il leader del Carroccio a Radio Capital – che ci provo fino all’ultimo. Ma nessuna pressione, nessuna voglia di dare consigli a nessuno. Ieri non ho sentito Berlusconi”. “La mia posizione di oggi – ha sottolineato il leader del Carroccio – di oggi è quella di due mesi fa: lavoro a un governo che premi il voto degli italiani”. “Ci sono ancora due veti incrociati, non è cambiato niente. Io in mezzo, nessuno dice no alla Lega”. “Non esistono – ha evidenziato ancora – governi neutrali. L’unica eccezione che dico a Mattarella è che se voleva un governo che non aveva i numeri doveva mandare il mio…Avrebbe comunque numeri più ampi di questi”. “Belloni – ha detto inoltre a proposito della segretaria generale della Farnesina data in pole per un incarico da parte del capo dello Stato – non la conosco, sarà la migliore persona del mondo, ma se è un’esponente ministeriale che ha ottimi rapporti con Bruxelles la trovate in sintonia con gli elettori che hanno scelto il cambiamento?”.

Luigi Di Maio

Di Maio, no a veti su Cav ma dialogo solo con la Lega – “Non è un veto su Berlusconi; è una volontà di dialogare con la Lega. Punto”. Così Luigi Di Maio capo politico del M5S risponde a chi gli chiede se il Movimento ponga un veto su Forza Italia ed il suo leader. “Noi – spiega ai cronisti in Transatlantico – vogliamo fare un governo che preveda due forze politiche e non quattro. Perché lo abbiamo visto cosa succede quando si fanno i governi a quattro o a cinque forze politiche. Abbiamo detto: andiamo avanti insieme per un governo del cambiamento. Qual è il veto? Nessuno”, conclude.

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