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«Stop all’aumento degli stipendi, così rischiamo il dissesto»

«Stop all’aumento degli stipendi, così rischiamo il dissesto». Così ha esordito il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris sugli aumenti di stipendio per i Revisori dei Conti.

«Stop all’aumento degli stipendi, così rischiamo il dissesto»

Stop all’aumento di stipendio per i Revisori dei Conti del Comune. Il «niet» unanime è arrivato lunedì, nel corso della conferenza dei capigruppo, teatro dello scontro dialettico tra giunta e Consiglio comunale. Durante la riunione il vicesindaco Enrico Panini ha chiesto ai gruppi presenti chi fosse intenzionato ad intestarsi la proposta di delibera consiliare, con la quale ratificare l’incremento dei compensi degli organi di controllo del Municipio.


de magistris


L’aumento obbligato previsto dal decreto

La vicenda legata all’aumento di stipendio richiesto dai Revisori dei Conti dell’ente, raccontata dal Mattino a metà febbraio, non può essere però derubricata ad un semplice bisticcio politico, o ad una forzatura della giunta. Difatti l’aumento è previsto dal decreto Salvini-Tria datato 21 dicembre, nel quale viene esplicitata la possibilità di adeguare i compensi dei componenti del Collegio (dopo 13 anni in cui non sono mai state previste modifiche), con un balzello per i comuni con più di 500mila abitanti (come Napoli), fino ad oltre il 56 per cento in più. Sono stati gli stessi revisori del Comune di Napoli (in una nota dell’11 febbraio scorso), a chiedere l’adeguamento dal primo gennaio 2019. Si passerebbe da uno stipendio base di quasi 1300 euro al mese ad uno di 2mila 300 euro.

In pratica da 15 mila a 28mila euro all’anno. Discorso diverso per il presidente, che toccherebbe quota + 50 per cento, partendo però da un compenso più alto rispetto agli altri componenti. Oltre ai vari rimborsi viaggio.

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