Cronaca

Strade invase dai rifiuti, il ministero scrive al comune

FRATTAMAGGIORE. Il ministero dell’Ambiente “diffida” il comune in merito all’abbandono di rifiuti sul territorio comunale. La lettera del dicastero è stata firmata, come riporta il quotidiano Il Mattino, dal dirigente Laura Aprile ed è indirizzata anche a tre associazioni del territorio, ossia Sottoterra movimento antimafie, CittAttivi e Bici per la città.

Proprio da un esposto corredato di fotografie, inviato da queste tre associazioni al comune e per conoscenza al ministero e all’Arpac, è scaturita la lettera ministeriale.

Lo scorso 12 ottobre, infatti, in occasione del Diffida day, le associazioni in oggetto avevano notificato al sindaco la diffida per la mancata osservanza della legge regionale 20/2013 relativa all’adozione di “misure straordinarie per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’abbandono e dei roghi di rifiuti”.

Da qui la richiesta di chiarimenti del ministero al comune: “Considerato che l’esposto appare particolarmente dettagliato nel denunciare una mala gestio dei rifiuti, si richiede di verificare quanto comunicato al fine di adottare eventuali iniziative volte a tutela della salute e dell’ambiente”.

Gli enti locali hanno l’obbligo di istituire il registro di queste aree nonché censirle per consentire, di concerto con la Regione, un piano di bonifica; infine, allestire siti di stoccaggio, autorizzati e protetti, per depositare amianto. Nulla di tutto questo, secondo i firmatari, sarebbe stato fatto dal comune di Frattamaggiore. Da qui la diffida, accompagnata da diverse foto di aree perennemente invase dai rifiuti: luoghi che, scrivono i firmatari, sono «sempre gli stessi, quindi individuabili»: incrocio via Siepe Nuova, angolo via Vicinale Siepe Nuova; Area Pip ai confini con Grumo Nevano. Sito quest’ultimo finito nel mirino della magistratura per la presenza di una notevole quantità di amianto, rimosso di recente. Le foto, allegate alla diffida, documentano scarti di lavorazione provenienti da opifici che lavorano presumibilmente in nero, lastre di amianto, materiali di risulta edilizia, bidoni e tante buste nere chiuse, il cui contenuto è sconosciuto.

“Altro che stili di vita dice Luigi Costanzo, medico di famiglia, impegnato in prima linea nella battaglia per la Terra dei Fuochi – qui si muore di più, vogliamo dimostrarlo: a fronte di chi nega, abbiamo bisogno di studi che possano certificare la correlazione tra inquinamento e salute”.

Dal canto suo il sindaco Marco Antonio Del Prete invita a non creare allarmismi: “L’amianto in zona Pip è stato rimosso da settimane, il registro delle aree è attivo dal 2016 e abbiamo dato riscontro al ministero, infine è stato già predisposta una conferenza di servizi per il varo del programma di bonifica di concerto con Asl ed Arpac delle zone individuate”.

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