Economia

Torre Annunziata, turismo: il “Manifesto dell’Ospitalità diffusa”

TORRE ANNUNZIATA. È stato presentato questa mattina il “Manifesto dell’Ospitalità diffusa”, voluto dall’Arev-OD, la rete vesuviana di operatori professionali e non impegnati nel settore dell’accoglienza turistica a Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Poggiomarino.

L’iniziativa

Un decalogo che getta le basi per accogliere meglio i turisti e farli sentire come a casa, portarli alla scoperta delle città alle pendici del Vesuvio, migliorando la percezione dei luoghi come territori a vocazione turistica, senza nascondere le criticità che ancora oggi si vivono. Non solo conoscenza di luoghi simbolo come gli scavi di Pompei, la villa patrizia di Oplonti, l’Antiquarium boschese, ma anche esperienze legate al settore enogastronomico, agricolo e ad aziende di prodotti di eccellenza del territorio. Dieci regole che servono ad innestare meccanismi virtuosi di marketing territoriale ed economia orizzontale.

Si va quindi dal “fare rete con gli altri operatori per diffondere la buona accoglienza e la promozione del territorio” ad “avere cura della pulizia delle aree circostanti il proprio esercizio, diventando sentinelle attive della tutela dell’ambiente”. Dettami che sembrano scontati come “l’essere consapevoli che il turista è una risorsa dal valore inestimabile”, fino al “non approfittare dell’ospite chiedendo cifre eccessive o promettendo più di quanto è possibile offrire”.

È su quest’ultimo punto che la rete vesuviana per l’ospitalità diffusa, sta rimarcando la differenza con tutti i propri associati: gli ospiti delle strutture e degli esercizi commerciali affiliati Arev-OD potranno distribuire carte di benvenuto ai turisti che consentono servizi in esclusiva o degli sconti.

“Le strutture della nostra rete sono diventati i veri portali dei nostri territori, riuscendo a raccontarli ma anche a farli vivere ai tanti turisti che ogni giorno scelgono le nostre zone per le loro vacanze”. Ha detto il presidente Arev-OD Aldo Avvisati. “I gestori consentono un’esperienza unica che non nasconde le criticità ma fa vivere maggiormente i nostri comuni, portando gli ospiti alla scoperta di luoghi non menzionati in nessun percorso turistico”.

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