Cronaca

Torre del Greco, strage di gatti: ipotesi avvelenamento

TORRE DEL GRECO. Una macabra attività ad opera di ignoti, probabilmente scatenata dal fastidio per la presenza di un gran numero di gatti in vari quartieri (fino a 50 in alcune zone), che puntualmente torna in alcuni periodi dell’anno. Lo riporta il quotidiano Il Mattino.

«Si precisa che ad un primo esame visivo microscopico – scrivono i volontari – si potrebbe trattare di avvelenamento perché i gattini presentano sangue dalla bocca e dall’ano. Considerato che nella stessa zona si sono verificati di recente numerose altre morti per avvelenamento, si richiede di avviare tutte le procedure per le opportune indagini diagnostiche e cliniche per accertare la causa della morte, oltre ad intervenire per arginare il fenomeno».

Strage di gatti, ipotesi avvelenamento

A Torre del Greco, dove le criticità per gli animali sono molteplici, si contano 183 colonie feline e, considerando che di ognuna fanno parte in media 15 gatti, sono quasi 3mila i gatti sul territorio accuditi da volontari, con pochissime risorse, e che rischiano la vita. L’anno scorso, proprio a Poggio Sant’Antonio sono stati uccisi con polpette avvelenate oltre 50 gatti ed altri 40 quest’estate presso Villa Guerra.

«Le criticità per i gatti randagi che poi vengono accolti nelle varie colonie dai volontari e medicati e accuditi – ha detto Grazia Raia, vicepresidente del Corpo Provinciale – sono molteplici. A partire dal rischio avvelenamento, perché alle persone danno fastidio questi poveri animali che non arrecano alcun danno e tra l’altro sono tutelati da normative nazionali (legge 281/91). Così nelle ore notturne o all’alba gli somministrano cibo avvelenato, adescandoli con tranelli. Inoltre, i gatti sono tanti e poche le sterilizzazioni ad opera dell’azienda sanitaria, così si agevola la riproduzione e di conseguenza il randagismo».

Ad opera dell’associazione una raccolta firme, già consegnata al Comune, per la realizzazione di un’Oasi Felina in cui tutti i gatti delle colonie possano vivere all’aperto, ma tutelati e controllati dai volontari. «Per l’Oasi stiamo lavorando – ha detto il vicesindaco e assessore al Benessere Animale, Annarita Ottaviano – e ne prevediamo la realizzazione nei primi mesi del 2019».

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio