Cronaca

Curato con sangue infetto: vince causa da 350mila euro

Curato con il sangue infetto. Lo Stato dovrà pagare 350mila euro a un pensionato di Torre del Greco che 42 anni fa era stato sottoposto a trasfusioni di sangue infetto

Curato con il sangue infetto. Lo Stato dovrà pagare 350mila euro a un pensionato di Torre del Greco che 42 anni fa era stato sottoposto a trasfusioni di sangue infetto. A stabilirlo è stata la VIII sezione del Tar Campania che con sentenza del 31 gennaio 2022 ha obbligato il Ministero della Salute al risarcimento.

Curato con il sangue infetto, risarcimento da 350mila euro per un pensionato

L’uomo era stato infatti emotrasfuso nel 1979 durante la degenza presso l’Ospedale San Camillo di Roma per un intervento chirurgico di protesi aortica, e per effetto di tali somministrazioni, contrasse l’infezione da HCV epatite virale di tipo C. La commissione medica del Ministero della Salute in seguito all’istanza presentata nel 2006 ha accertato il nesso di causalità tra le trasfusioni praticate e l’epatopatia da virus C.

Successivamente a tale responso il pensionato di Napoli conferiva incarico all’avvocato Maurizio Albachiara per accertare la condotta omissiva del Ministero della Salute sulle sacche di sangue destinate alla trasfusione e per la conseguenziale richiesta dei danni subiti. Dopo aver espletato l’attività istruttoria il Tribunale di Napoli con sentenza del 2014 condannava il Ministero della Salute al pagamento della somma di 350mila euro circa oltre interessi e rivalutazione a favore del pensionato.

Avverso tale sentenza nel giugno 2015 il Ministero della Salute proponeva appello adducendo tra i vari motivi l’assenza della colpa omissiva e la mancanza del nesso tra l’evento lesivo e la condotta omissiva del Ministero della Salute. A mezzo il patrocinio dell’avvocato Albachiara l’uomo contestava tutti i motivi di impugnazione del Ministero della Salute e con sentenza del 16 giugno 2019 la sezione IV della Corte di Appello di Napoli – dopo un giudizio durato complessivamente 10 anni – ha ancora una volta dato ragione al povero pensionata confermando la sentenza del Tribunale di Napoli con la condanna del Ministero della Salute al Pagamento delle somme.

Da allora sono passati ulteriori anni 3 per far dichiarare dal Tar Campania con sentenza del 31 gennaio 2022 l’obbligo del Ministero della Salute al pagamento delle somme, in quanto il dicastero della Salute con il semplice passaggio in giudicato della sentenza non aveva ancora pagato, e quindi si è reso necessario attivare il Giudice Amministrativo perché nomini un commissario ad acta che provveda a mettere in esecuzione la sentenza.

“Questa sentenza rappresenta una delle battaglie portate avanti da Cittadinanzattiva Campania ed il Tribunale per il diritto del malato, da sempre sensibile alla tutela di questi casi, con il patrocinio dello studio Albachiara. Adesso si spera che il Ministero della Salute si celere nel pagamento” spiega l’avvocato Maurizio Albachiara che per tale ritardo si attiverà per la richiesta di un ulteriore danno per la lungaggine del processo.

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