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Trasporto pubblico di linea gestito da privati, discusso il regolamento

NAPOLI. La commissione Infrastrutture e Mobilità ha esaminato la delibera di proposta al Consiglio (n. 5 dell’11.1.2018) con l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Mario Calabrese, con il dirigente di Servizi di Trasporto pubblico Giuseppe D’Alessio, con il comandante della Polizia Locale Ciro Esposito e la responsabile dell’area turismo della stessa PL, cap. Sabina Pagnano. Alcune modifiche al testo proposto dalla Giunta saranno discusse e condivise in commissione per arrivare all’approvazione in Consiglio di un regolamento volto a mettere ordine nella materia del trasporto pubblico di linea gestito da imprese private autorizzate.

Trasporto pubblico di linea gestito da privati

Nella riunione della commissione, presieduta da Nino Simeone, che già in precedenza ha ascoltato rappresentanti delle associazioni datoriali e di quelle di categoria dei tassisti, si è discusso del regolamento per il trasporto pubblico di linea autorizzato: il regolamento comunale è uno strumento necessario, ha detto Simeone, per mettere ordine nel settore e va correttamente inquadrato nel riassetto del trasporto pubblico napoletano e della viabilità ordinaria, nonché nelle problematiche legate all’aumento del turismo.

Il riferimento normativo per questa iniziativa, ha spiegato l’assessore Calabrese, è la legge regionale n. 3 del 2002 che individua le diverse tipologie di trasporto pubblico e, tra queste, il trasporto pubblico di linea autorizzato che riguarda servizi di linea residuali, per i quali non sussistono obblighi di servizio, che possono essere esercitati da imprese private a patto, dice la legge, che questi servizi siano senza oneri per gli enti locali, che siano compatibili, e non sovrapponibili, con i servizi minimi, cioè il trasporto pubblico locale, che ricevano l’assenso degli enti sul cui territorio il servizio si svolge. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge regionale, la Regione avrebbe dovuto emanare un regolamento che non è stato varato; nel frattempo, Regione e Città Metropolitana autorizzano annualmente le imprese a svolgere il servizio. Il Comune, con il regolamento proposto, intende chiarire la materia inquadrandola nella più generale programmazione della mobilità sostenibile in città.

Le difficoltà vissute dalla Polizia Locale nell’attività di controllo effettuata recentemente, su input dell’amministrazione, sono state sottolineate sia dal comandante Esposito che dalla responsabile dell’area Turismo, Pagnano: il regolamento, che potrebbe essere integrato nella parte in cui prevede le sanzioni, è sicuramente utile per impostare su un piano di trasparenza anche l’attività di verifica svolta dalla Polizia Locale sugli aspetti non riconducibili in senso stretto alle violazioni del Codice della Strada o alle norme di sicurezza.

Il dirigente del servizio competente, D’Alessio, ha innanzitutto spiegato che sono stati acquisiti i pareri e le osservazioni della Regione Campania che, tra l’altro, ha richiesto di mantenere la cadenza annuale per le autorizzazioni che il Comune rilascerà. Una volta approvato il regolamento, saranno in capo al Comune le autorizzazioni, così come i controlli sulla sicurezza dei veicoli, sulla circolazione, sulla compatibilità ambientale; in linea tecnica, al Comune spetta regolamentare le fermate (possono essere autorizzate le fermate in uso al trasporto pubblico) e le aree di sosta che, obbligatoriamente, devono essere fuori dalla sede stradale. In risposta alle sollecitazioni venute dai consiglieri nel corso del dibattito (Esposito del  PD e Andreozzi di Dema) sulle autorizzazioni di cui gode il servizio Napoli City Sightseeing anche in relazione alla sosta nell’area di Cavalli di Bronzo, l’ingegnere D’Alessio ha spiegato che sono ancora vigenti le autorizzazioni rilasciate quando il servizio è partito (2004) e nella compagine societaria c’era ancora Anm (le cui quote ora sono state dismesse), che anche l’area di Cavalli di Bronzo sarà assegnata, come le altre aree di sosta, con una procedura di evidenza pubblica al quale potranno partecipare tutti gli operatori del settore.

E’ urgente il regolamento comunale, per Ciro Langella (Agorà), in quanto, autorizzati da Regione e Città metropolitana (sulle autorizzazioni rilasciate da quest’ultima va fatta chiarezza), circolano in città operatori, anche provenienti da fuori città, che a volte usano grossi mezzi inquinanti, fanno business in città approfittando del vuoto normativo, svolgono servizi turistici con autorizzazioni che si riferiscono a trasporto di linea, fanno concorrenza sleale ad altri operatori e alle altre categorie del trasporto pubblico, tra i quali i tassisti (che hanno scioperato lo scorso 22 marzo); alla base delle proteste ci sono sempre problemi e disagi reali, per Andreozzi di Dema, pertanto, occorre aprire un tavolo di confronto anche con la Città metropolitana sulle autorizzazioni; in un settore che sembra essere diventato una giungla, per Mario Coppeto (Sinistra Napoli in Comune a Sinistra), proprio in considerazione dello sviluppo turistico della città, vanno al più presto definiti regolamenti che, sia dal punto di vista ambientale che imprenditoriale, la tutelino: non si può consentire che bus turistici percorrano le strade del centro storico, né che occupino aree pubbliche per la sosta, che non è giustificata se si tratta di servizi di linea; è da chiarire, per Aniello Esposito del PD, lo stato autorizzatorio e anche il contributo che al Comune è venuto dal City Sightseeing, mentre, soprattutto per i problemi che si creano alla viabilità, è urgente colmare il ritardo e regolare il settore; per Moretto (Prima Napoli), indipendentemente dal regolamento comunale, vi sono provvedimenti, contro il caos e per la tutela del centro storico, che l’amministrazione può adottare autonomamente, e occorre fare attenzione a non dare adito a contenziosi con scelte che rischiano, in una materia nella quale c’è già una normativa di riferimento, di comprimere la libera concorrenza; se sono possibili alcuni miglioramenti del regolamento proposto, che appare opportuno dato il vuoto normativo, per Palmieri (Napoli Popolare) si tratta anche di cogliere il contributo che i privati possono dare con i loro servizi per migliorare la mobilità cittadina, penalizzata dalla grave crisi del trasporto pubblico.

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