Musica

Tre concerti per Bach, tra i conservatori di Napoli e Avellino

NAPOLI. Tre concerti in altrettante location prestigiose tra Avellino e Napoli, un rapporto sinergico tra tre importanti istituzioni del Mezzogiorno, per celebrare il genio barocco di uno dei più grandi protagonisti della storia della musica classica.

I concerti per Bach

Nel 333esimo anniversario della nascita di Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 – Lipsia 1750), il Conservatorio «Cimarosa» di Avellino, presieduto da Luca Cipriano e diretto da Carmelo Columbro, e il «San Pietro a Majella» di Napoli, presieduto da Antonio Palma e diretto dall’irpino Carmine Santaniello, in collaborazione con l’Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche di Napoli, portano in pedana il loro personale omaggio al grande compositore e musicista tedesco.

Il programma dei concerti

Giovedì 19 aprile, alle 14:30, presso l’Auditorium del Conservatorio di Avellino;

venerdì 20, alle 16, nell’Aula dell’Accademia delle Scienze di via Mezzocannone a Napoli;

martedì 24 aprile, alle 18, nella Sala «Scarlatti» dal «San Pietro a Majella», si terrà il 3° Concerto Brandeburghese BWV 1048 che vedrà protagonisti gli allievi che compongono le Orchestre da Camera del «Cimarosa» e
del «San Pietro a Majella».

Il 3° Concerto Brandeburghese sarà declinato dal suono dei violini di Giuseppe Guida, Marco Nocera e Michele Roggia, delle viole di Nicola Giordano, Nikolas Altieri e Giulia Romano, dei violoncelli di Francesca Montella, Gabriele Melone e Teresa Vallese, del contrabbasso di Vicente Bono Plancha e del basso continuo di Elisabetta Furio, diretti dal maestro Giuseppe Camerlingo.

Le conversazioni musicali tra i due Conservatori aiuteranno il pubblico ad ascoltare, riflettere e riascoltare la musica composta da Bach scoprendo gli elementi caratterizzanti del Terzo concerto brandeburghese come la parità di importanza tra gli strumenti individuata dal musicologo Alberto Basso: «Non più episodi solistici alternati a momenti d’insieme, o un trattamento “concertante” di coppie di strumenti, ma blocchi orchestrali che annullano le differenze».

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