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Truffe creditizie, nel 2017 Napoli al top in Campania e in Italia

NAPOLI. Truffe creditizie: è allarme in Campania. Al primo posto della classifica regionale (ma anche nazionale) c’è Napoli città, con 2692 casi nel 2017.

Truffe creditizie, Napoli al top in Italia

A livello regionale segue poi Caserta con 661 casi, al terzo poto Salerno con 573 casi.

Lo rivela uno studio presentato nel corso della 26esima edizione dell’Osservatorio Crif Mister Credit sui furti di identità e le frodi creditizie, che continuano a incidere pesantemente sul comparto del credito al consumo. Solo nel 2017, per avere un’idea del fenomeno, sono stati registrati 26600 episodi, per un importo medio di oltre 5700 euro e una perdita economica complessiva di 153 milioni di euro.

Tra le tipologie di finanziamento maggiormente esposte alle frodi troviamo il prestito finalizzato, mentre quelle perpetrate sulle carte di credito rappresentano il 27,7 per cento del totale. Sul fronte delle categorie di beni e servizi acquistati, il 34,6 per cento ha avuto come oggetto gli elettrodomestici, seguiti da auto e moto (nel 9,4 per cento) e dalle spese per la casa (9,9). Poi l’arredamento (6,6), l’elettronica e la telefonica (4,6). In rapporto ai volumi di credito erogato, invece, spicca l’incidenza delle frodi per viaggi e entertainment.

La maggioranza delle vittime (57,8 per cento) sono uomini, anche se rispetto a un anno fa è cresciuto il numero delle donne (più 18,1 per cento). La fascia di età delle “vittime” è quella tra i 41 e i 50 anni, con il 20 per cento del totale e cresce di oltre il 9 per cento il numero di giovani (tra i 18 e i 30 anni) vittime di frodi. Quanto ci vuole per capire di essere stati presi in giro? In genere entro sei mesi, mentre entro i 12 mesi il tasso di scoperta sale al 70 per cento.

Solo nel 18 per cento dei casi passano dai tre ai cinque o più anni. Stando ai dati dell’Osservatorio, in otto casi su dieci viene utilizzata una carta di identità falsa o contraffatta per richiedere in maniera fraudolenta un prestito, a fronte di un 14,1 per cento di casi in cui il documento utilizzato è invece la patente.

Un dato è certo: la vulnerabilità alle frodi è accentuata dal fatto che sul web sono pubblicati i nostri dati identificativi, i nostri recapiti telefonici e le nostre mail. In alcuni casi, poi, ci sono addirittura i codici fiscali e altre informazioni sensibili che agevolano la truffa.

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