Cultura ed Eventi

Tuffo della Befana per la tutela del mare inquinato di San Giovanni

Tuffo della Befana per la tutela del mare di San Giovanni: ottavo anniversario dell’iniziativa organizzata dalle associazioni Il Gabbiano Napoli, AiCS, Centro subacqueo Sant’Erasmo, La Fabbrica delle Idee, Pescatori Vico Marina e Musica e Mare.

Tuffo della Befana per la tutela del mare

Gli atleti hanno sfidato il freddo e l’acqua per lanciare, ancora una volta, un forte messaggio agli organi e alle autorità competenti nella tutela del mare. Nel tratto della costa orientale di Napoli è, difatti, vietata la balneazione: i 1800 metri di San Giovanni a Teduccio e gli oltre 900 della adiacente Pietrarsa sono inquinati da anni. Basta leggere le note redatte dall’agenzia regionale Arpa Campania per rendersi conto delle diverse cause. Nell’area di balneazione di San Giovanni a Teduccio sono ben quattro gli scarichi presenti: quello di emergenza dell’impianto di sollevamento di Taverna del Ferro, la foce pluviale Corradini, il collettore di Volla-Alveo Pollena e il collettore di Levante, vico 1° Marina.


san giovanni


Proprio nel tratto di mare compreso tra l’ex cantieri Partenope fino a Sannicandro sono stati rilevati, per più volte nel corso dei controlli periodici, livelli di escherichia coli non compatibili con i parametri microbiologici che determinano la balneabilità.

Dunque al momento vige una ordinanza del Comune di Napoli che ne vieta la balneazione. Il tuffo e la nuotata di questa mattina vogliono, dunque, far emergere la problematica che non vede ancora una soluzione decisiva. Sono ancora troppe le fonti che inquinano lo specchio d’acqua che bagna Napoli Est.

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