Cultura ed Eventi

Universiadi, lo sport in campo contro l’omofobia

NAPOLI. Lo sport in campo contro l’omofobia e la trans fobia. Domani, giovedì 30 novembre, si terrà a Villa Doria D’Angri, in via Petrarca, alle ore 9, il convegno promosso dall’Uisp insieme a Università Parthenope, Università Federico II di Napoli e Centro Sinpasi.

Rappresentanti del mondo accademico, scolastico e sportivo si confronteranno per sviluppare azioni di prevenzione delle discriminazioni presenti in diversi contesti verso le persone gay, lesbiche e transgender.

L’incontro

L’incontro si aprirà con i saluti delle istituzioni, verrà poi presentato il libro “Terzo tempo Fair Play: i valori dello sport per il contrasto all’omofobia e alla transfobia”. Il libro, a cura di Giuliana Valerio, Università Parthenope, Paolo Valerio, direttore Centro SInAPSi -Università Federico II, e Manuela Claysset, responsabile politiche di genere e diritti Uisp, rappresenta un supporto per sensibilizzare educatori, professionisti e tutti coloro che sono impegnati nel campo delle attività motorie e sportive a promuovere una cultura più inclusiva e rispettosa nello sport, a sviluppare azioni di prevenzione della discriminazione nei confronti di persone LGBTI, e a condannare qualsiasi manifestazione di intolleranza nei loro confronti.

“Ci auguriamo che le prossime Universiadi di Napoli del 2019 possano essere i nuovi ‘giochi Rainbow’”

 

Arcigay parteciperà ai lavori del convegno con il Presidente nazionale Flavio Romani e con il responsabile nazionale per lo sport, Antonello Sannino: “il mondo dello sport, sia quello professionistico che quello amatoriale, rappresenta nel nostro Paese ancora una delle sacche più resistenti di omo-transfobia, prova di tutto ciò è l’enorme difficoltà nel fare coming out  che incontrano atlete, atleti e tutte le persone che si occupano di sport e che fanno sport, basta ricordare che nello sport italiano esistono solo due atlete professioniste ad aver pubblicamente dichiarato la propria omosessualità, Nicole Bonamino e di recente al medaglia d’argento a Sidney nel nuoto di fondo, Rachele Bruni. Pertanto, dopo aver sollecitato il CONI affinché modificasse il proprio Statuto, modifica, recepita dal CONI, nella quale chiedevamo l’estensione esplicita del contrasto a tutte le forme di discriminazioni, anche quelle legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere, ci auguriamo che il mondo dello sport italiano dia ulteriori segnali di rinnovamento, e che le prossime Universiadi di Napoli del 2019 possano essere i ‘giochi Rainbow’, per superare definitivamente i giochi olimpici ‘omofobi’ nella Russia di Putin, a Sochi del 2014, che portarono il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ad inserire la clausola di non discriminazione nel contratto con qualsiasi futura città ospitante giochi olimpici”.

“Eliminiamo dallo sport ogni forma di discriminazione legata all’identità di genere”

 

L’Uisp è impegnata sul tema dei diritti delle persone e crediamo di dover dare risposte concrete – spiega Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp – le persone transessuali possono richiedere all’Uisp di attivare un percorso ALIAS, una soluzione che permette loro di tesserarsi anche durante il tortuoso cammino del cambiamento di genere. Si tratta di un tesseramento temporaneo che consente al socio di avere accesso alla pratica sportiva e di poter godere di copertura assicurativa”.

 

Il convegno offrirà l’occasione per un confronto tra esperti provenienti da diversi ambiti professionali e disciplinari e sarà finalizzato ad approfondire, anche dal punto della ricerca scientifica, la necessità di eliminare nello sport ogni forma di discriminazione legata a identità di genere e a orientamento sessuale – dicono Giuliana Valerio, Università Parthenope e Paolo Valerio, direttore Centro SINAPSI Università Federico II – Auspichiamo che alla fine del convegno possa essere stilato un documento da trasmettere agli organizzatori delle prossime Universiadi che si svolgeranno a Napoli, che ribadisca che nello sport, sia a livello agonistico che amatoriale, non debba esistere né essere tollerata alcuna forma di omofobia e transfobia”.

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