Cronaca

Professore accusato di abusi suicida, la solidarietà dei colleghi: “No al linguaggio gratuito”

Dopo il suicidio del professore della scuola di Vico, accusato di abusi sessuali su due studentesse, 74 docenti hanno sottoscritto un documento per mostrare tutta la solidarietà.

La solidarietà al professore suicida

«No al linguaggio gratuito e diffamante di certa sedicente stampa che fa passare per diritto di cronaca il più meschino e nauseabondo pettegolezzo; no all’uso indiscriminato dei social; no al riserbo scambiato per ‘un muro di omertà». Sono i passaggi più significativi di un documento sottoscritto da 74 tra docenti e amministrativi del liceo napoletano in cui insegnava il professore che sabato scorso si è tolto la vita, dopo essere stato accusato di aver intrattenuto una relazione con due sue allieve di 15 anni.

«Un testo – spiega all’Ansa la vicepreside del liceo Sandra Santomauro – emotivamente condiviso dall’intera comunità ma che è stato firmato solo da chi era oggi in servizio, perché in questo particolare momento dell’anno scolastico parte del corpo docente è impegnato negli adempimenti degli esami di Stato presso altre istituzioni scolastiche ed è impossibilitato ad apporre la propria firma».

«Qualunque sia la verità, che non è dato a noi di affermare (anche se ognuno, nel profondo del cuore, si è formata una personale opinione) quello che abbiamo urgenza di dire oggi, e di urlare con tutta la forza possibile, è il nostro no. No al linguaggio gratuito e diffamante di certa sedicente stampa – si legge nel documento – che fa passare per diritto di cronaca il più meschino e nauseabondo pettegolezzo. No all’uso indiscriminato dei social, capaci di atterrare e di esaltare, di far scendere nel baratro dell’ inferno e di santificare, un luogo dove tutto ciò che è virtuale diventa reale, dove tutto ciò che è detto non potrà più essere ritirato. Ieri il professore era un pedofilo, oggi è un santo, ieri le due adolescenti erano le povere vittime di un adescamento illecito, ora i carnefici, artefici, del più infido e immorale degli inganni».

«Il liceo – prosegue il documento – nella sua totalità precisa che il riserbo adottato è la manifestazione del dolore profondo di un’intera comunità scolastica e non costituisce, come è stato espressamente detto dai media, l’arroccamento dietro ‘un muro di omertà’. La comunità dell’istituto – si conclude la nota – si stringe in un corale cordoglio rivolto a tutte le vittime di questa terribile storia che nessuno potrà mai dimenticare».

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