Cronaca

Scandalo hot all’ospedale di Castellammare: medico e infermiera facevano sesso in una stanza, denunciati

Video hot all'ospedale di Castellammare: denunciati medico e infermiera. Caccia anche a chi ha piazzato le telecamere

Scoperti e denunciati i protagonisti dei video hot dell’ospedale di Castellammare. Si tratta di un medico e di una infermiera, ripresi mentre facevano sesso all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia.

Castellammare, video hot all’ospedale: due denunce

I due sanitari – filmati a loro insaputa sono stati denunciati in seguito all’esposto presentato alla magistratura dai ai vertici dell’Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Sud che hanno deciso anche di aprire un’inchiesta interna verso i due protagonisti della vicenda. L’ipotesi di reato è quella di truffa i danni dello Stato e atti osceni in luogo pubblico.

Questo è quello che succede al pronto soccorso “, – è la frase scritta su un foglio A4 e recapitata alla redazione di ‘Metropolis’, che in allegato ha una chiavetta USB di cui ne specifica il contenuto: “Nella pennetta ci sono quattro file video in formato “punto avi” che durano pochi secondi ognuno e hanno contenuti scabrosi, chiari ed inequivocabili. Due operatori sanitari si lasciano andare ad effusioni prima e a rapporti sessuali all’interno di una stanza dell’ospedale di Castellammare di Stabia “.

“Una vicenda che riguarda degli operatori sanitari che fanno sesso in ospedale in orario di servizio è inaccettabile e quindi abbiamo deciso di inviare un’interrogazione per chiedere alla direzione dell’ospedale di avviare un’indagine interna e di prendere provvedimenti nel caso la denuncia di Metropolis fosse verificata”  è la dichiarazione del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.

L’alcova in ospedale

Come riportato dal quotidiano Il Mattino, gli incontri a tinte rosse sarebbero avvenuti in una stanza d’ospedale, trasformata in una vera e propria alcova. In merito è intervenuto il direttore sanitario Gaetano D’Onofrio, spiegando: “Il personale si sente mortificato, essere additati come un ambiente libertino non è gratificante, soprattutto per chi spende la propria vita al servizio degli ammalati. Abbiamo tantissimi operatori validi ed essere messi così alla berlina provoca sconcerto e sofferenza”.

Chi ha piazzato le telecamere

Si cerca di capire chi possa aver registrato i video e se si tratti della stessa persona che li ha poi inviati a giornali ed Asl. I video infatti sono stati palesemente girati all’insaputa della coppia, e si profila dunque un’ipotesi di reato anche per l’autore delle immagini, visto che i video risalgono ad un periodo che va tra dicembre 2018 e febbraio 2019, ma sono stati diffusi solo ora, dopo tre anni, forse per una forma di ritorsione verso la coppia. Nel caso della “spia” i reati sarebbero quella di violazione della privacy ed altri connessi a quest’ultimo.

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