Cronaca

“Violentata dal titolare del negozio”, commessa 18enne denuncia

NAPOLI. In ospedale è arrivata con gli occhi ancora pieni di lacrime. Ha riflettuto per tutta la notte, poi è arrivata la decisione: vincere timori e pudori per denunciare chi, da datore di lavoro, si sarebbe trasformato in aguzzino. Ecco perché alla fine Silvana (il nome è di fantasia, come riportato dal quotidiano Il Mattino) ha trovato la forza di denunciare la violenza sessuale subita laddove meno se lo sarebbe aspettato: nel negozio in cui lavora come commessa, a Napoli, nella zona di Poggioreale.

La storia

Ha solo 18 anni, Silvana. Da mesi aveva trovato occupazione, mai uno screzio, non un litigio e tanto meno l’ombra di un pericolo che, invece, si è poi materializzato qualche giorno fa, in coincidenza dell’orario di chiusura dell’esercizio commerciale: qui la ragazza si è praticamente ritrovata in trappola, rinchiusa nei locali del negozio dove il suo capo avrebbe approfittato di lei con la forza. A nulla sarebbero valsi i tentativi per divincolarsi e allontanarlo, subendo suo malgrado gli abusi.

La giovane è stata accompagnata dai parenti, ai quali ha raccontato ogni cosa, all’ospedale Loreto Mare, dove i sanitari hanno attivato le procedure del pronto soccorso ginecologico con consulenze diagnostiche specifiche e, contemporaneamente, l’assistenza dello sportello anti-violenza. La giovane è stata sottoposta alle cure dei medici dell’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia, ed è stata dimessa con un referto di 10 giorni di prognosi a cui dovranno seguire gli esiti dei vari esami effettuati per accertare le possibili violenze subite.

Il racconto della giovane

Secondo il racconto fatto ai poliziotti che l’hanno ascoltata e che ora stanno svolgendo le indagini la violenza sarebbe accaduta il giorno 6 marzo, alla fine di una giornata di lavoro proprio mentre il proprietario si accingeva a calare le serrande. Come gli altri giorni, i due stavano completando le ultime azioni di routine che qualsiasi attività commerciale comporta, dalla chiusura di cassa al più semplice e banale riordino degli ambienti; poi, all’improvviso, qualcosa deve essere scattato nella mente dell’uomo. Sempre secondo quanto riportato dalla ragazza, il proprietario dell’esercizio commerciale avrebbe chiuso dall’interno i locali per approfittare della giovane nel bagno del negozio.

Violenze, mortificazioni, insulti e anche qualche minaccia. Il dettagliato racconto di Silvana è stato lucido, dettagliato e orientato nel tempo e nello spazio (circostanze importanti), nonostante lo stato di grande agitazione che ha comunque compromesso l’emotività della giovane. Ma di fronte a vicende tanto delicate e drammatiche logica, esperienza e tatto impongono di usare sempre i condizionali, almeno in attesa delle verifiche degli investigatori.
Al momento si attendono le prime certezze, di carattere medico-scientifico: l’esito degli esami cui i medici hanno sottoposto la 19enne dovrebbero arrivare a breve con i risultati dei tamponi che sono stati effettuati nelle consulenze ginecologiche e che saranno fondamentali per stabilire l’avvenuto stupro. La ragazza, in ogni caso, non ha dovuto ricoverarsi ed è potuta tornare a casa insieme ai familiari che sono stati al suo fianco durante tutte queste lunghissime, drammatiche ore.

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