Cronaca

Morta Rosetta Cutolo: la camorrista aveva 86 anni

È morta all’età di 86 anni Rosetta Cutolo, camorrista e sorella maggiore del boss Raffaele Cutolo, fondatore della Nuova Camorra Organizzata. La donna è deceduta nella mattinata di sabato 14 ottobre in una clinica di Ottaviano presso la quale era in cura essendo malata da tempo.

Morta Rosetta Cutolo: aveva 86 anni

La donna non aveva mai lasciato Ottaviano, se non durante i periodi di detenzione. È stata considerata, per anni, la principale esponente del sodalizio criminale. Questo perché, nel corso delle lunghe detenzioni del fratello, aveva lei il controllo del clan. I funerali della donna si sarebbero dovuti tenere alle ore 10.30 di domenica 15 ottobre, nella Chiesa di San Michele nel comune vesuviano.

Vietati i funerali

Il Questore di Napoli Maurizio Agricola ha vietato i funerali pubblici. A seguito di questa decisione è probabile che la funzione si terrà in orario diverso e in forma riservata prima che il corpo venga trasferito al crematorio di Domicella.

Anche per il fratello si seguì la stessa procedura: i funerali di Raffaele Cutolo vennero infatti celebrati di notte e alla presenza dei parenti più stretti.

Il commento di Borrelli

Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, ha affermato sui social:

Con la morte di Rosetta Cutolo cala il sipario su una delle pagine più buie della nostra storia contemporanea, caratterizzata dalla ferocia e dalla violenza dei clan camorristici che ha mietuto centinaia di vittime. Condivido pienamente la scelta del Questore di Napoli, Maurizio Agricola, di non autorizzare la celebrazione del funerale pubblico, come accaduto per il fratello. La celebrazione avrebbe rischiato solo di alimentare nuove inaccettabili ‘nostalgiè in un tessuto criminale purtroppo ancora fortemente presente nel vesuviano”.

E poi prosegue: “Rosetta Cutolo ha svolto per anni un ruolo di primo piano nella gestione della Nco (nuova camorra organizzata) coordinando le attività estorsive e provvedendo al sostentamento delle famiglie dei detenuti fedeli al boss. Imputata in diversi processi, nel 1993 si costituì per scontare la pena di dieci anni cui era stata condannata, rimanendo poi a Ottaviano fino alla morte, portando con sé tanti terribili segreti sulla storia della camorra e sui rapporti del clan con pezzi dello Stato. Vergognosi alcuni tentativi di riabilitarne la figura, un vero e proprio sfregio a tante vittime innocenti di quegli anni di fuoco. Saremo vigili nel denunciare ogni celebrazione di questo personaggio criminale su tiktok”.

Redazione L'Occhio di Napoli

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