Cronaca

Villaricca, arrestato il boss Cacciapuoti: condannato a 15 anni

È stato arrestato il boss di Villaricca, Luigi Cacciapuoti. È condannato a 15 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso e latitante da tempo. A darne notizia lo stesso ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che si è complimentato per l’operazione condotta oggi dai carabinieri a Giugliano in Campania, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Dda di Napoli.

Villaricca, arrestato il boss Cacciapuoti: condannato a 15 anni

Ha affermato Piantedosi: “Proseguono gli arresti di pericolosi latitanti, frutto delle capacità operative e dell’impegno delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine, al lavoro ogni giorno, nei più diversi scenari, per garantire la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico. A tutti loro va il mio ringraziamento“.

Il clan Ferrara-Cacciapuoti di Villaricca

Il clan ‘bicefalo’ Ferrara-Cacciapuoti di Villaricca, comune dell’hinterland di Napoli, storicamente rientra (con quello Nuvoletta di Marano di Napoli e dei Casalesi) nel cartello camorristico denominato Nuova famiglia, collegato all’ala corleonese di Cosa Nostra e militarmente contrapposto alla Nco, capeggiata dal defunto Raffaele Cutolo. Con gli anni, poi, gli assetti e il modo di operare sono cambiati e il clan di Villaricca ha sempre più sviluppato la sua vocazione imprenditoriale, nel settore dell’edilizia, della ristorazione, della commercializzazione di generi alimentari e, in particolare, degli idrocarburi.

Un duro colpo al clan Ferrara-Cacciapuoti è stato assestato all’inizio dello scorso mese di giugno quando Carabinieri e Gdf, coordinati dalla Dda, hanno notificato 19 arresti. Il clan, è emerso, sviluppava un ricco volume d’affari, come dimostrato dal ‘business’ delle undici società sequestrate – 16 milioni all’anno – ma anche dall’alto tenore di vita degli affiliati.

Luigi Cacciapuoti è considerato elemento di vertice dell’organizzazione camorristica, che vantava ottimi rapporti, anche d’affari, con federazioni criminali di rango come l’Alleanza di Secondigliano e, come detto, il clan dei Casalesi.

Accanto all’imprenditoria il clan di Villaricca gestiva anche il traffico di droga, le estorsioni e aveva un’importante disponibilità di armi. Infatti se a occuparsi degli affari, hanno evidenziato le indagini, erano i Ferrara, ai Cacciapuoti invece era stata delegata l’ala militare.

Le indagini e l’arresto

I carabinieri di Castello di Cisterna lo hanno cercato a lungo, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoletana. Grazie a indagini tradizionali e tecniche, al monitoraggio dei social e dei movimenti finanziari sono riusciti a circoscrivere l’area dove il 64enne era verosimilmente nascosto. Varcaturo: ma il luogo preciso rimaneva ancora poco chiaro. Così hanno battuto ogni possibile pista, setacciando palmo a palmo tutta l’area. Questo fino al giorno in cui un cagnolino e il fiuto degli investigatori hanno suggerito il suo nascondiglio.

Il cane dell’amante e l’arresto del boss Cacciapuoti

Un cane bianco, un barboncino fedele amico di una donna che incontrava Cacciapuoti. Era affacciato ad una finestra semichiusa di una grossa villa. Un animale come tanti altri che, però, ha suscitato negli investigatori il sospetto che quello chalet fosse proprio il rifugio del latitante.

Così hanno pianificato il blitz e analizzato ogni possibile via di fuga. Studiando anche l’impianto fognario comunale che correva nel sottosuolo. Nulla è stato lasciato al caso. Poi l’ingresso, in forze. Tutte le uscite sono state bloccate, circondata la villa.

Ileana Picariello

Ileana Picariello, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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