Politica

Sentenza Consulta su case abusive, M5S: “L’avevamo prevista un anno fa”

NAPOLI. M5S: “Case abusive, sentenza della Consulta da noi prevista un anno fa”. Viglione e Malerba: “Terza legge impugnata della IV Commissione, non c’è visione di governo del territorio”.

Nota M5S su sentenza Consulta sulle case abusive

“La sentenza della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale la legge della Regione Campania sulle linee guida per le misure alternative all’abbattimento degli immobili abusivi, conferma purtroppo le nostre perplessità su un testo sul quale avevamo messo in guardia maggioranza e giunta regionale. Un anno fa, infatti, dopo aver evidenziato le criticità durante i lavori in quarta Commissione decidemmo di esprimere voto contrario in aula del Consiglio, proprio perchè rilevammo gli stessi profili di illegittimità contenuti nella sentenza dei giudici della Corte Costituzionale. Parliamo di un provvedimento che, fin dalle premesse, determinava uno sconfinamento degli attuali poteri che questa amministrazione regionale ha in materia di governo del territorio. Ma che, soprattutto, se fosse andato in porto avrebbe consentito di allargare pericolosamente le maglie delle norme che regolano la demolizione degli immobili abusivi, dando la possibilità ai comuni di locarli o addirittura di alienarli agli stessi responsabili degli abusi, da un lato contravvenendo ai principi contenuti nel Testo unico sull’edilizia, e dall’altro dando la possibilità a chi aveva fatto vera e propria speculazione di aggirare la norma nazionale, molto precisa in questo senso”.

È quanto dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Vincenzo Viglione e Tommaso Malerba, componenti della quarta Commissione.

“La sentenza – proseguono Viglione e Malerba – ci lascia perplessi non solo in merito alla sonora bocciatura della norma dichiarata incostituzionale, ma anche rispetto all’operato complessivo della quarta Commissione di cui facciamo parte. Non possiamo non far presente infatti, che nell’ultimo anno, questa commissione si è vista impugnare dal Consiglio dei ministri anche il testo di legge sull’utilizzo delle cave e quello sul rischio sismico. Un modo di operare che ci preoccupa ancor più alla vigilia della discussione del decreto sulla semplificazione che pure contiene misure alquanto discutibili in materia di governo del territorio. Maggioranza e giunta evidenziano ancora una volta di non avere alcuna visione di governo del territorio, né una precisa progettualità che risponda alle reali esigenze dei cittadini”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio