Cronaca

Lutto ad Afragola, Giuseppe non ce l’ha fatta: morto a 18 anni dopo un incidente in moto

Lutto ad Afragola per la prematura scomparsa di Giuseppe Carrino, morto a soli 18 anni all’ospedale di Baggiovara (Modena) dove era ricoverato in terapia intensiva dallo scorso 5 aprile dopo un incidente in moto.

Lutto ad Afragola, Giuseppe Carrino morto a 18 anni dopo un incidente

Il drammatico incidente risale allo scorso 5 aprile e si è verificato a Massa Finalese, frazione di Finale Emilia, in provincia di Modena. Giuseppe Carrino stava percorrendo via Monte Bianco in sella alla sua moto quando si è scontrato con una Grande Punto.

L’impatto è stato molto violento. Il 18enne è stato sbalzato a diversi metri di distanza, riportando un forte trauma cranico e toracico. Il ragazzo è stato prontamente soccorso e trasferito d’urgenza all’ospedale di Baggiovara.

Le sue condizioni sono apparse da subito molto gravi. Giuseppe ha lottato con tutte le sue forze tra la vita e la morte, ma dopo tre settimane di agonia il suo cuore ha smesso per sempre di battere nel reparto di terapia intensiva.

Chi era Giuseppe

Giuseppe Carrino era originario di Afragola, in provincia di Napoli. Quando era piccolo la sua famiglia si trasferì a Massa Finalese nel modenese. Qui da molti anni praticava Kick Boxing e lavorava per la Titan. Numerosi i messaggi di cordoglio apparsi sui social.

“Dovremmo scrivere di calcio e divertimento e invece il sorriso ogni tanto si offusca e ci impone di pensare a quanto è preziosa la vita”, scrive su Facebook la Junior Finale, società in cui Giuseppe era cresciuto giocando a calcio. “Salutiamo Giuseppe, ragazzino a cui il destino e un incidente hanno negato la possibilità di diventare grande; ci stringiamo a suo fratello Mimmo e a chi gli ha voluto bene fino alla fine. Giuseppe ha giocato con noi alcuni mesi dello scorso campionato nella Juniores agli ordini di mister Matteo Botti, Stefano Murgia e Danny Malagoli; Mimmo è ancora qui e a lui pensiamo in questi frangenti. Un abbraccio”.

“Giuseppe si allenava da noi da sei anni – ricorda il suo maestro di Kick Boxing, Gaetano Ferraresi –. L’ho visto crescere, era davvero molto giovane quando ha iniziato a venire qui in palestra. Quando ha iniziato a lavorare aveva smesso, ma da un mese avevamo ripreso di allenamenti. L’ultima volta che l’ho visto era giovedì, esattamente un giorno prima del tragico incidente. Non ci sono parole a fronte di un dramma così grande”.

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