Curiosità

Ancelotti, la clausola della paura

La notizia della presenza di una clausola nel contratto con il Napoli ha scosso gli ambienti calcistici partenopei. Ma il futuro di Carletto è sempre all’ombra del Vesuvio.

La clausola di Ancelotti e gli indizi di un rapporto che scricchiola

La novità ha sconvolto e scosso gli appassionati di calcio di Napoli e non solo. Carlo Ancelotti ha ammesso, anzi ha rivelato, l’esistenza di una clausola nel contratto che lo lega alla squadra azzurra. “Ho una clausola che scadrà il 30 maggio ma spero che il Napoli la eserciti, io sto benissimo qui e non ho alcuna intenzione di andare altrove”.

Parola dell’allenatore ex Chelsea, Paris Saint Germain, Real Madrid e Bayern Monaco, che per molti era in lista per la panchina della Juventus e raccogliere l’eredità di Massimiliano Allegri. Il suo futuro, insomma, è ancora all’ombra del Vesuvio, anche perché, sempre nel contratto, c’è una penale di 12 milioni di euro in caso di fine anticipata del contratto lavorativo. Che dovrebbe durare fino a giugno 2021 e che secondo molti De Laurentiis potrebbe essere prolungato fino al 2023.

Eppure, qualcosa ha scricchiolato nel rapporto tra Napoli e Ancelotti. Lo ha riportato la settimana scorsa la Gazzetta dello Sport, parlando di una telefonata tra un dirigente azzurro e Gian Piero Gasperini, che scosso dalla finale di Coppa Italia persa contro la Lazio, si era lasciato corteggiare per un futuro in Campania. Indiscrezioni non smentite, ma sicuramente di difficile attuazione. Anche perché Ancelotti sarà il vero, grande, acquisto del Napoli per la prossima stagione.

Le statistiche sono dalla parte di Ancelotti

Il primo anno è stato quello in cui ha capito l’ambiente, ha sondato il terreno con i suoi giocatori, ha messo in campo i primi meccanismi del suo gioco. Il prossimo sarà quello della conferma e del rialzo. Le statistiche, infatti, sono dalla sua parte. Il sopracciglio più famoso del mondo del calcio ha brillato, quest’anno, soprattutto grazie alle sue scelte. In particolare, nella gestione della formazione e dei cambi. Guardando ai dati delle sostituzioni in Serie A raccolti da Sports Bwin emerge come Ancelotti sia tra quelli che ne ha usate meno (35, contro le 187 di Allegri, le 73 di Spalletti e le 110 di Gasperini) ma allo stesso tempo quello che ha conquistato più punti guadagnati in una stagione: 17.4.

Lo ha fatto soprattutto utilizzando Arkadiusz Milik, attaccante polacco che ha registrato 32 presenze da sostituzione facendo guadagnare alla sua squadra 18 punti. Sempre il bomber azzurro ha segnato 0.72 reti, in media, ogni 90 minuti da titolare, mentre la percentuale sale a 1.02 quando entra dalla panchina.

Decisivo è anche il tempo delle sostituzioni: Ancelotti non ha mai cambiato nessuno nella prima parte della partita, spostando le sue attenzioni al 60esimo minuto. Il momento decisivo in cui si può cambiare l’inerzia di un incontro. Una precisione chirurgica, una mossa da scacchista più che da allenatore. Che già sta studiando i prossimi movimenti della squadra. Perché il Napoli del futuro avrà ancora la sua mano.

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