Cronaca

Napoli, chirurgo picchiato in ospedale da due donne: “Indignata ma non mi arrendo”

Parla la dottoressa aggredita all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Adelina Laprovitera, 52enne di adozione napoletana ma di nascita calabrese, ha esternato al Mattino indignazione e delusione.

Parla la dottoressa aggredita al San Giovanni Bosco

“Può sembrare strano ma quando mi hanno colpita al volto la prima cosa a cui ho pensato è stato il paziente 18enne che stavo seguendo per una sospetta embolia polmonare. Poco prima dell’aggressione ero in attesa degli esiti dell’esame di questo secondo ricoverato e in quegli istanti mi sono ripromessa di non lasciarlo con una diagnosi incompleta, qualsiasi cosa mi fosse successo sarei tornata da lui a completare il mio lavoro. Subito dopo mi è venuto in mente un insegnamento che ci proponevano ai corsi di formazione medica, dove la raccomandazione era di non reagire mai in caso di aggressione sul lavoro”. 

La mancata reazione

“Le reazioni sono istintive e stavolta è andata così ma non provo rabbia. Ho perdonato, dal punto di vista umano, i miei aggressori, le azioni e gli insulti che mi hanno rivolto, ma ritengo giusto aver denunciato l’accaduto. Non giustifico la violenza e questi episodi vanno segnalati perché non possiamo essere complici del malcostume, assecondando pratiche e usanze che danneggiano la nostra professionalità. Sono una persona che ha fede, ho prestato servizio di volontariato a Scampia e tuttora presto servizio con l’Unitalsi a Lourdes, questo mi aiuta ad affrontare positivamente anche episodi spiacevoli ma non posso nascondere la mia delusione. Sono schifata”.

Il futuro

“Vorrei tornare a lavorare il prima possibile. Ci sono tante cose da fare e benché io sia solo una casellina nei turni del mio reparto, mi rendo conto che le caselline di cui dispone il presidio sono poche. Non desidero altro, solo continuare a fare il chirurgo nel mio ospedale”.

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