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Impianti sportivi: “Tema caldo, lavoro di recupero prosegue dal 2015”

NAPOLI. Nella riunione presieduta da Domenico Palmieri la situazione delle  piscine e degli altri impianti in attesa dei bandi di gara e delle  convenzioni di affidamento a terzi. Sono intervenuti l’assessore allo Sport Ciro Borriello e la dirigente del Servizio Gestione grandi impianti sportivi Gerarda Vaccaro.

Impianti sportivi a Napoli, la situazione

Approfondimento oggi in commissione Trasparenza sulla situazione delle  piscine e degli altri impianti sportivi della legge 219, una vicenda con molti punti da chiarire, ha detto in apertura il presidente Palmieri, e che vede l’Amministrazione comunale parte di contenziosi  aperti con il Coni, federazioni e associazioni sportive prima  formalmente assegnatari e poi possessori dopo la scadenza, già prorogata, della convenzione risalente al 1997.

Chiarimenti necessari che accomunano altre situazioni come quella della struttura sportiva  per il tennis di viale Giochi del Mediterraneo già oggetto di  un’apposita riunione della commissione e ancora in attesa di  risoluzione.
La sede deputata alla discussione, ha ricordato il consigliere Lebro (La Città), ossia la commissione Sport, non ha dato seguito alla  richiesta presentata a dicembre di discutere dell’argomento. Un tema “caldo”, già ampiamente approfondito dalla commissione competente nel  corso della precedente consiliatura e che portò al ritiro di una  delibera presentata dall’allora titolare della delega allo sport per  errori tecnici nelle schede allegate dei singoli impianti sportivi. Da  criticare, secondo Lebro, la visione sottesa alla valutazione  dell’Amministrazione, che nella determinazione dirigenziale che prende  origine dalla delibera  275/2016 fa riferimento, nelle valutazioni  economiche, allo stesso canone annuo per strutture poste al centro  della città, come la Poerio del Corso Vittorio Emanuele, e impianti di  periferia, come la piscina di via Monfalcone a Poggioreale,  dimenticando la funzione primaria dello sport di prossimità che  dovrebbe essere assegnata a questi impianti. Va chiarito, inoltre,  come sono stati spesi i fondi per la manutenzione straordinaria negli  ultimi venti anni e i motivi per cui solo alcuni impianti hanno fruito  di tali interventi.

Le considerazioni di natura meramente tecnica nella determinazione dei  canoni non sono assolutamente condivisibili, secondo il consigliere Arienzo (Partito Democratico) che ha invitato a considerare prevalenti  gli aspetti sociali e culturali legati allo sport, specialmente nei  territori periferici, sottolineando l’assenza dei consiglieri di  maggioranza ad una discussione così importante. Un giudizio critico  condiviso dal consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) che ha  chiesto di ricostruire l’attività di controllo e di vigilanza sugli  impianti da parte dell’Amministrazione, ente proprietario, a partire  dal 2009, scadenza della convenzione prorogata. La mancanza di tale  attività potrebbe infatti avere peggiorato lo stato delle strutture  esponendo l’ente a maggiori oneri, così come vanno forniti gli atti  relativi ai contenziosi tra l’Amministrazione e il Coni. La  maggioranza si sottrae al confronto, secondo il consigliere Moretto  (Prima Napoli), che si è associato alla richiesta di tutti gli atti  utili a ricostruire la vicenda a partire dal 2009, esprimendo dubbi  sugli schemi tipo dei bandi futuri, in particolare sull’aspetto che  prevede per i soggetti partecipanti l’assenza di morosità nei  confronti del Comune, e preoccupazioni per gli impianti che  ospiteranno le gare delle Universiadi.

Il tema, ha concordato l’assesore Borriello, è molto delicato, e vede  per questo un lavoro importante dell’Amministrazione a partire dal 2015 per cercare di recuperare le difficoltà organizzative. Si tratta  di impianti costruiti con materiali molto scadenti e quindi diventati  di difficile gestione dopo pochi anni, anche se in molti casi è  mancata la manutenzione ordinaria che avrebbe potuto evitare danni  maggiori, come accertato dallo stesso magistrato nel caso del  Palavesuvio che ha accertato il mancato rispetto delle norme minime di  sicurezza. Bisogna, quindi, ipotizzare modelli diversi di gestione e  su questo si sta lavorando insieme alla Napoli Servizi con cui è stato  elaborato il piano per la valutazione delle strutture, mentre  parallelamente ci si confronta con la Borsa immobiliare di Napoli e  con le Federazioni per il recupero dei canoni non riscossi.

La dirigente Vaccaro ha spiegato che il valore del contenzioso per  canoni arretrati relativamente alle piscine ammonta a settecentomila  euro e che l’intento è di mettere a bando tutti gli impianti per i  quali è in corso la valutazione dei canoni. Nella loro determinazione,  sicuramente, sarà valutato non solo l’aspetto economico ma anche  quello sociale delle attività svolte. Una volta pronti i bandi, e  nell’attesa dello svolgimento delle procedure, sarà garantita la  prosecuzione delle attività, mentre le strutture che saranno  utilizzate per le Universiadi, il Palavesuvio e il Dennerlein,  andranno a gara in un momento successivo.

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