Cronaca

Ragazzo accoltellato a Napoli: la mamma minacciata con una telefonata anonima

Ragazzo di 17 anni accoltellato all’interno della Galleria Umberto a Napoli per aver salutato un’amica: la mamma è stata minacciata con una telefonata anonima. Borrelli: “Io e la madre del ragazzo aggredito, li abbiamo esortati a costituirsi, non lo hanno fatto. Sarebbe meglio per loro consegnarsi alle forze dell’ordine”.

Napoli, ragazzo accoltellato per un saluto ad un’amica: la mamma minacciata

Il ragazzo di 17 anni, secondo le ultime informazioni, sarebbe stato pugnalato quattro volte mentre tentava di divincolarsi dalla furia del branco che lo aveva assalito per un futile motivo. Infatti a scatenare la violenza sarebbe stato un presunto saluto e quattro chiacchiere con un’amica, risultata ex ragazza di uno degli aggressori (il capobranco). Ed è stato proprio quest’ultimo a cercare la rogna e ad impugnare il coltello. Ma non finisce qui: dal tentato omicidio del ragazzo, alcuni esponenti del branco di Marianella sono passati a prendere di mira il 17enne anche su TikTok (con tanto di tag). Video, immagini e post con la scritta “Amo quando hai paura” che sarebbero poi state rimosse due notti fa ma scaricate dai carabinieri che ora hanno le idee chiare sulle identità dei ragazzini. Si attendono sviluppi.

Intanto Borrelli e la mamma del ragazzino ferito si battono per la verità tanto che sono arrivate anche le minacce a quest’ultima tramite una chiamata anonima su cui sono in corso delle indagini. Borrelli chiarisce: “Io e la madre del ragazzo aggredito, li abbiamo esortati a costruirsi, non lo hanno fatto. Sarebbe meglio per loro consegnarsi alle forze dell’ordine di loro spontanea volontà, altrimenti sarà peggio, tanto comunque verranno presi. C’è da porsi una domanda: possono i nostri ragazzi, quelli perbene, che studiano, lavorano, rispettano le regole, continuare a vivere in questo clima di terrore ed essere soggiogati da chi fa della violenza il proprio credo la a propria ossessione, tanto da essere motivo di vanto sui social? Qualcosa, cioè molto, deve cambiare. Rieducare, questa è la parola d’ordine. Per farlo: interventi sulle famiglie dei ragazzi violenti, pene molto più severe, riforma delle leggi e contrasto alla mentalità omertosa che sta uccidendo Napoli”.

Le minacce

Come anticipato i ragazzini non hanno risparmiato neppure la donna che rischiava di perdere un figlio. Dopo gli appelli e le continue denunce, qualcuno l’avrebbe chiamata in formato anonimo e con fare minaccioso le ha ordinato di ritrattare le denunce.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio