Sono 29 gli arresti eseguiti dalle prime ore dell’alba di oggi, lunedì 18 settembre, al rione Traiano di Napoli: secondo le prime informazioni, farebbero parte del clan Sorianiello.
Napoli, scacco al clan Sorianiello: 29 arresti
Dalle prime ore dell’alba di oggi, lunedì 18 settembre, i carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 29 persone (Giuseppe Gaetano, uno degli ingati è morto per cause naturali prima dell’esecuzione), tutti appartenenti al clan Sorianiello, operante nel rione Traiano di Napoli. Dovranno ripondere di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione abusiva di arma da fuoco.
Camorra, un fruttivendolo custodiva le armi del clan Sorianiello: latitanti i 2 boss
Due elementi di vertice del clan risultano al momento irreperibili: si tratta del boss Simone Soraniello e Simone Bartiromo, punto di riferimento nell’appovvigionamento della cocaina dopo l’arresto di Raffaele Imperialee di Bruno Carbone.
A custodire l’arsenale di armi ma anche la droga era un fruttivendolo nel quartiere Bagnoli di Napoli. A gestirlo Salvatore Vivenzio, cognato del boss che in quell’occasione è stato arrestato e condannato in primo grado il 22 luglio del 2021: il 13 gennaio invece fu scoperto l’arsenale.
Dalle indagini è anche emerso anche che svolgeva il ruolo di corriere. Quel giorno i carabinieri sequestrarono 10 mitragliatori (5 kalashnikov e 5 pistole mitragliatrici), un fucile a pompa, 11 pistole, un silenziatore, 328 proiettili di vario calibro, 3 giubbotti antiproiettile e 14 chilogrammi di droga (11,296 di hashish e 2.621 di marijuana).
Il sequestro
Sono stati anche sequestrati 15 chili di sostanza stupefacente riconducibile al clan, trovate e sequestrate 24 pistole, 14 fucili da guerra, 670 munizioni di vario calibro, silenziatori, giubbotti antiproiettili tutto riconducibili al clan.
