Cronaca

Napoli, forte scossa di terremoto ai Campi Flegrei: cosa sta succedendo?

La scossa di terremoto registrata nei Campi Flegrei nei giorni scorsi è stata la più forte dal 1984 a oggi. Una scossa di magnitudo 3.8 nell’area di Agnano-Pisciarelli, avvertita anche a Napoli in numerosi quartieri e addirittura in alcuni paesi del Vesuviano. Da quando è iniziata la nuova crisi bradisismica, tra Agnano e Pianura in alcune case sono caduti quadri e suppellettili dai muri.

Napoli, forte scossa di terremoto ai Campi Flegrei: cosa sta succedendo?

Ne ha parlato al Corriere del Mezzogiorno l’esperto Giuseppe De Natale, studioso dei Campi Flegrei il quale ha spiegato cosa sta accadendo nella zona flegrea a livello sismico: “La sismicità ai Campi Flegrei, che è normalmente assente nei periodi in cui non c’è sollevamento del suolo, è in realtà in costante aumento dal 2006, ossia da quando è iniziata la fase di sollevamento del suolo flegreo che è tutt’ora in atto. Il livello del suolo sale perché la pressione interna al sistema aumenta, che sia generata da magma risalito a basse profondità o – come noi pensiamo – dal riscaldamento degli acquiferi a causa del trasferimento di gas caldi dalla camera magmatica profonda, che mette in pressione l’acqua proprio come avviene in una pentola a pressione. Oggi il livello del suolo è di oltre 15 cm maggiore di quello, massimo in ere recenti, raggiunto nel 1984, al culmine della grande crisi precedente che portò all’evacuazione di Pozzuoli“.

L’evoluzione del bradisismo

“Oggi la pressione nel sottosuolo è la più alta mai sperimentata negli ultimi secoli, dopo l’eruzione di Monte Nuovo del 1538. La pressione interna, oltre a causare il sollevamento, spacca le rocce causando terremoti. L’incremento della sismicità, prevedibile e previsto, sia in numero di scosse che nella massima magnitudo, è stato progressivo, ma poiché anche le magnitudo sono aumentate progressivamente, oggi ci sembra che l’aumento sia avvenuto da poco perché ne percepiamo di più e più forti. In realtà, il primo terremoto di magnitudo 3.6, la più alta prima di quest’ultimo, era avvenuto già il 29 marzo del 2022.

Tre settimane fa, il 18 agosto, c’è stato poi uno sciame sismico di circa 120 scosse, la più forte ancora di magnitudo 3.6. Ovviamente, se la pressione interna continua ad aumentare, il rischio è che possa verificarsi un’eruzione: per tale motivo, oltre che per l’altissimo numero di terremoti, nel 1984 fu ordinata l’evacuazione di Pozzuoli; e prima ancora, nel 1970, quella del Rione Terra, ossia la zona di massimo sollevamento”.

Il timore di una forte scossa

Si pensa che la massima magnitudo per terremoti flegrei, che comunque non sono associati a grandi faglie tettoniche e sono molto superficiali, sia di poco superiore a quelle sperimentate nell’83-84: diciamo che oltre magnitudo 4.5-5.0 è difficile che ne possano accadere. Non si tratta di terremoti distruttivi (salvo nel limite massimo, considerando anche la bassa profondità), ma edifici fatiscenti o comunque non in buone condizioni possono essere pesantemente danneggiati“.

Redazione L'Occhio di Napoli

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