Cronaca

Napoli, D’Alema e Profumo indagati per una compravendita di navi militari

L’ex premier Massimo D’Alema e il manager Alessandro Profumo sono indagati per una compravendita di navi militari con la Colombia: emesso un decreto di perquisizione della Procura di Napoli nel corso di un’indagine che va avanti da mesi.

Napoli, indagati per compravendita di navi militari con la Colombia

L’ex premier, insieme al menager Alessandro Profumo, avrebbe svolto il ruolo di mediatore e intermediario. Questo è quanto emerso da un decreto di perquisizione della Procura di Napoli nell’ambito di un’indagine che va avanti da mesi. Sotto inchiesta anche Giuseppe Giordo, ex direttore generale di Fincantieri e alcuni mediatori di una operazione su vasta scala.

Secondo l’accusa “i soggetti indagati si sono a vario titolo adoperati quali promotori dell’iniziativa economica commerciale di vendita al governo della Colombia di prodotti di aziende italiane a partecipazione pubblica al fine di ottenere la conclusione degli accordi formali e definitivi aventi ad oggetto le descritte forniture ed il cui complessivo valore economico ammontava ad oltre 4 miliardi di euro”. Una ricostruzione però sempre smentita dallo stesso D’Alema che aveva riferito di essere estraneo alla vicenda.

Il decreto di perquisizione

Nel decreto si legge che “Francesco Amato ed Emanuele Caruso operavano quali consulenti per la cooperazione internazionale del ministero degli Esteri della Colombia tramite Giancarlo Mazzotta e riuscivano ad avere contatti con Massimo D’Alema il quale, per il curriculum di incarichi anche di rilievo internazionale rivestiti nel tempo si poneva quale mediatore informale nei rapporti con i vertici delle società italiane ossia Alessandro Profumo quale amministratore delegato di Leonardo e Giuseppe Giordo quale direttore generale della divisione navi militari di Fincantieri.

Tale operazione era volta a favorire e ottenere da parte delle autorità colombiane la conclusione di accordi per un valore complessivo di oltre 4 miliardi di euro. Per ottenere ciò offrivano e promettevano ad altre persone il corrispettivo illecito di 40 milioni di euro corrispondenti al 50% della complessiva provvigione di 80 milioni di euro“.

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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