Napoli, poliziotto ucciso durante una rapina in gioielleria: “C’è un terzo uomo, favorì gli assassini”
Poliziotto ucciso durante una rapina in gioielleria a Napoli: per i pm ci sarebbe un terzo uomo che favorì gli assassini. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. Si tratta di un uomo vestito in modo elegante che avrebbe distratto i dipendenti fingendosi interessato all’acquisto di un paio di orecchini. È ancora a piede libero e si cerca di identificarlo.
Napoli, poliziotto ucciso durante rapina in gioielleria: c’è un terzo uomo
Era vestito elegante con giacca, cravatta, vestito grigio scuro, scarpe nere, capelli ben pettinati e occhiali da vista. Si tratta del complice della rapina in cui è morto l’agente Domenico Attianese avvenuta nel 4 dicembre del 1986.
Lo scorso cinque febbraio, la Procura aveva messo le manette ai due killer Giovanni Rendina e Salvatore Allard ma il terzo uomo è ancora a piede libero e in corso di identificazione. Secondo le prime informazioni, Attianese era libero dal servizio quel giorno ma intervenne in una gioielleria per sventare una rapina. I banditi però lo uccisero e fuggirono. Si lavora ora ad un identikit per poter arrivare al complice dei due rapinatori.
Dalle testimonianze, fu proprio lui ad entrare, riuscendo a simulare la chiusura della porta blindata per poi distrarre i commercianti fingendosi interessato a degli orecchini per un regalo di Natale. Una mossa che diede il via all’ingresso dei due rapinatori.