Cronaca

Malata e in arresto cardiaco, 17enne “resuscita” ringrazia i medici dell’ospedale

Una storia di buona sanità arriva da Napoli dove una ragazzina di 17 anni è “resuscitata” all’ospedale del Mare di Ponticelli dove la ragazza era andata in arresto cardiaco come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Napoli, ragazzina resuscitata all’ospedale del Mare: il caso

La madre, Oleksandra Kotsiborska, racconta: “Alessia è rinata a 17 anni dopo tre arresti cardiaci e una rara sindrome genetica“. Parole cariche di emozione e gratitudine ora che l’incubo vissuto insieme alla figlia minore si è trasformato in una storia a lieto fine. La figlia di San Giuseppe Vesuviano era arrivata moribonda all’ospedale del Mare, lo scorso 22 luglio, quando le equipe del presidio le hanno salvato la vita.

La minore ora è tornata a vivere con un defibrillatore impiantato nel cuore e così Oleksandra e sua figlia hanno racchiuso il sentimento di gioia e riconoscenza in una lettera indirizzata a medici e infermieri dell’ospedale del Mare che “ci hanno restituito la possibilità di un futuro e di una vita normale“.

Il racconto

“Alessia è affetta da una rara sindrome cardiaca di natura genetica, denominata QT lungo che si manifesta, a causa di aritmie ventricolari, con svenimenti e il rischio di morte improvvisa. Probabilmente le medicine non sortivano più effetti positivi perché lo scorso 22 luglio, intorno alle 3 di notte, sono iniziati gli episodi di perdita di conoscenza e vomito.

Mentre guidavo le condizioni di mia figlia peggioravano ed insieme a mio marito e la sorella maggiore che erano con me, abbiamo chiamato il 118 che ci ha raggiunti sulla statale 268 in direzione Napoli dove ci trovavamo per raggiungere l’ospedale del Mare. L’ambulanza è arrivata in poco tempo e mia figlia è stata trasportata in codice rosso nel presidio di Ponticelli le sue condizioni sono apparse subito gravi, il primo elettrocardiogramma evidenziava una tachicardia che metteva a rischio la sua vita. È stato necessario rianimare Alessia con il defibrillatore per tre volte e non dimenticherò mai la paura che ho avuto di perderla“.

Redazione L'Occhio di Napoli

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