Cronaca

Napoli, lo spreco: “Troppa frutta, non vale nulla e resta sugli alberi”

Spreco di frutta tra Napoli e Caserta: prezzi bassi, scarsa richiesta, raccolta ferma. Il settore è in piena crisi. I frutti di stagione come pesche, albicocche, prugne e ciliegie restano infatti attaccati agli alberi, i braccianti non lavorano, le industrie non comprano più nulla e i commercianti e in generale la grandi catene di distribuzione approfittano per pagare il meno possibile.

Spreco di frutta tra Napoli e Caserta

Le aziende e i piccoli agricoltori tra Napoli e Caserta sono praticamente in ginocchio. L’allarme è stato lanciato dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) che sta cercando di trovare soluzioni. L’altra sera a Giugliano c’è stato un incontro urgente tra i vertici del Cia e decine di agricoltori, possidenti di terreni tra le due province. Un confronto leale, aperto, nella consapevolezza che le strade da percorrere non sono molte. La causa principale di questo scompenso stagionale, ossia l’eccessiva produzione di frutta, in realtà era stata prevista ma non ci si aspettava un tonfo di proporzioni così elevate.

Inoltre, le abbondanti piogge di maggio hanno provocato non pochi danni alle colture. I frutti infatti non sono di altissima qualità. Per tutti questi motivi il prezzo è calato vertiginosamente.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio