Cronaca

Coronavirus a Napoli, parla il pompiere contagiato: “Non so come ho preso la malattia”

Parla il pompiere napoletano che ha contratto il coronavirus. Il 47enne giovedì mattina è arrivato all’ospedale San Paolo con una febbre che non accennava a diminuire e non si aspettava che dopo qualche ora sarebbe stato ricoverato in isolamento al Cotugno.

Il racconto del pompiere napoletano col coronavirus 

In una intervista a Il Mattino, l’uomo ha raccontato: “Per prima cosa ho detto: ‘siete sicuri che sia così?’. C’è stato un attimo di metabolizzazione della notizia, ma quando i sanitari mi hanno assicurato l’attendibilità degli esami, allora ho risposto ‘fate tutto quello che dovete fare’.

Il pensiero successivo è andato a tutte quelle volte che mi sono trovato in condizioni rischiose per il mio lavoro. Sono stato 7 volte all’Aquila. Faccio il Vigile del Fuoco da 20 anni e non ho mai avuto paura, anzi sono abituato ad affrontarla”.

Il contagio

“Non me lo so spiegare. Sono arrivato a Napoli, il 14 febbraio, per trascorrere le ferie con i miei genitori. Non sono stato al Nord e nelle regioni a rischio. Lavoro nel Cilento, anche se sono partenopeo e pratico da sempre sport, tanto più che il nostro lavoro richiede forza e resistenza. Sono meticoloso nella pulizia. Non so darmi un perché, ora so solo che voglio tornare al più presto alla mia passione. Continuare a fare il Vigile del Fuoco”. 

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