Inchiesta

Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Volla | La storia e i protagonisti, il clan Veneruso-Rea

Quali sono i clan di camorra più potenti della zona di Volla?

L’organizzazione criminale più potente del mondo è la camorra.

A dichiararlo è la Dia, il Reparto di Investigazione di massimo livello, la cui relazione 2023 aggiornata è stata di recente pubblicata dal Ministero dell’Interno.

Le indagini svolte su oltre 200 famiglie di camorra hanno permesso di identificare migliaia di affiliati operanti in Campania, in altre regioni italiane e nazioni. Inoltre, la camorra, presente in diversi continenti, fattura annualmente centinaia di migliaia di milioni di euro.

Il resoconto che segue riguarda il più potente clan della zona di Volla, il clan Veneruso-Rea

Fabio Luino
Fabio Luino

Camorra: il clan più potente della zona di Volla, il clan Veneruso-Rea, la storia

Il clan Veneruso-Rea ebbe la sua genesi nel periodo d’oro dell’edilizia abusiva tra gli anni ‘80 e ‘90. Una figura cardine e boss del clan fu Gennaro Veneruso, detto ‘o macellaio. Gennaro Veneruso, nel 1986, riuscì a farsi eleggere consigliere comunale a Volla e si inserì nel business delle “inesorabili edificazioni” abusive. Gennaro Veneruso, dimostrò di essere un uomo di ampie vedute e insieme a parenti e una rete di contatti, creò l’organizzazione criminale. Radicato nei comuni di Volla e Casalnuovo, il clan Veneruso-Rea, fece alleanze e accordi con altri clan delle aree a nord di Napoli, posizionandosi in cima alla “catena alimentare” criminale della zona.

Nel corso del tempo, la linea di comando e l’organico del clan si modificarono e si estesero. Per questioni legate a vicende giudiziarie, diversi boss si diedero alla latitanza, alcuni finirono in manette, altri, per questioni naturali, o per agguati di camorra, morirono.

Antonio De Luca
Antonio De Luca

Ma nel clan Veneruso-Rea, al comando subentrarono elementi di notevole spessore criminale. I boss Francesco Rea, detto ‘o pagliesco, Antonio De Luca, detto “Tonino ‘o chiatt” e Fabio Luino.

Il clan Veneruso-Rea e l’antagonista clan Gallo

Nelle zone sotto il controllo del clan Veneruso-Rea, ci furono diverse stese. Stese legate a faide che resero Volla e Casalnuovo un campo di battaglia. Tali faide si svilupparono quando il clan Veneruso-Rea si trovava sotto la guida di Antonio De Luca da un lato e diverse coalizioni minori antagoniste dall’altro. Il più insidioso tra i contendenti del territorio fu il clan Gallucci, capeggiato da Giancarlo Gallucci che con fermezza dimostrò di essere all’altezza della sfida. Nelle strade si potè assistere ad una feroce e sanguinosa guerra. Il ras rivale Giancarlo Gallucci fu vittima di un agguato, al quale riuscì a scampare per caso, riportando solo qualche ferita.

Volla bomba

Il ras Antonio De Luca: l’arresto

Il boss Antonio De Luca fu arrestato nel marzo 2019, quando emersero infiltrazioni della camorra nel Centro agroalimentare di Volla. A finire nel mirino del clan fu una importante società specializzata in trasporti e logistica, la “Frigo Sud servizi”, dalla quale gli emissari del “Sistema” pretendevano una tangente di 20 mila euro in contanti da destinare ai carcerati. In caso la richiesta non fosse stata ottemperata, la “tranquillità” dell’azienda e dell’intero centro agroalimentare, sarebbe presto finita. Grazie ad un’inchiesta lampo della Dda di Napoli e a seguito di un blitz, finirono in manette:

  • Giovanni Belvedere, di Boscotrecase, detto ‘o turres
  • Francesco Guida, di Torre Annunziata, figlio del boss Nicola ‘o spagnuolo, figura di spicco del clan Gallo
  • Antonio De Luca, boss del clan Veneruso-Rea

Il boss Antonio De Luca: l’arresto e il rilascio

Il boss Antonio De Luca, dopo l’arresto e un periodo di reclusione, in primo grado e su richiesta della Dda di Napoli, ottenne, giovedì 25 maggio 2023 gli arresti domiciliari. Nonostante i plurimi episodi di estorsione aggravata dal metodo camorristico e i precedenti penali per omicidio, partecipazione ad associazione camorristica e detenzione di armi, il ras tornò a casa.

Volla cartello

La Corte di Appello di Napoli accolse l’istanza dell’Avv. Antonio Iorio del Foro di Torre Annunziata, difensore di fiducia del capoclan, concedendogli gli arresti domiciliari proprio presso la sua abitazione. Nonostante lo stato di fibrillazione nel quale versavano i territori di Volla e Casalnuovo, a seguito di diversi omicidi e attentati che si verificarono.

Giancarlo Gallucci
Giancarlo Gallucci

I tentativi di estorsione, la faida e l’arresto di Fabio Luino

Ci fu un’altra faida di camorra a Volla e Casalnuovo. I soggetti ritenuti a capo dei due clan rivali, nel frangente, si trovavano entrambi dietro le sbarre. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del gruppo di Castello di Cisterna e della tenenza di Casalnuovo eseguirono un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Dda a carico di Fabio Luino e Giancarlo Gallucci, raggiunti da gravi indizi di colpevolezza per il reato di tentata estorsione continuata e aggravata dalla finalità e modalità camorristica. In particolare, l’attività investigativa che fu condotta dagli Operatori dell’Arma dei Carabinieri, permise di raccogliere sufficienti elementi indiziari a carico degli indagati, in ordine al tentativo di estorsione ai danni di due distinti imprenditori impegnati in lavori edili nei comuni di Volla e Casalnuovo. Entrambe le vittime denunciarono i tentativi di estorsione che subirono dagli indagati, rivolgendosi immediatamente ai Carabinieri.

Volla controlli dei Carabinieri
Volla controlli dei Carabinieri

Le investigazioni resero possibile appurare che i fatti di fuoco avvenuti a Volla e Casalnuovo, erano da ricondurre ad un conflitto in atto tra i clan locali per la supremazia dell’area. Furono attuati provvedimenti di misure cautelari disposte in sede di indagini preliminari. Durante alcune perquisizioni, gli Operatori dell’Arma dei Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, agli ordini del capitano Andrea Coratza, sequestrarono un’auto blindata, tre sfollagente, due pistole sceniche senza tappo rosso, un mirino telescopico da arma lunga e un rilevatore di gps. Il materiale era in possesso di Fabio Luino, il “secondo” in carica del ras Antonio De Luca. Nello stesso periodo, Giancarlo Gallucci subì un duro attacco, un commando di fuoco crivellò di proiettili la sua auto. Giancarlo Gallucci, già in precedenza riuscì a sfuggire ad un agguato. La camorra di Volla, sul punto di iniziare una nuova e violenta faida, fu bloccata sul tempo dalla Dda.

Francesco Rea
Francesco Rea

Relazione Dia

Dai risultati delle indagini svolte sul campo e inseriti nella relazione Dia aggiornata al 2023,  pubblicata da Ministro dell’interno, si evince che nelle zone di Volla, Casalnuovo e aree limitrofe, il clan Veneruso-Rea permane egemone.

Nonostante la presenza di micro organizzazioni criminali antagoniste, aventi aspirazioni espansionistiche, il clan Veneruso-Rea ha costantemente respinto le incursioni avvenute nei propri territori di interesse. Il clan Veneruso-Rea, possiede imponenti armamenti pesanti, compreso esplosivi e si avvale di soggetti “militarmente” esperti ed abili nel maneggiare tali risorse. Il clan Veneruso-Rea detiene la supremazia militare delle proprie zone. Il clan Veneruso-Rea, inoltre, ha dimostrato notevoli capacità di infiltrazione nelle amministrazioni pubbliche e nella manipolazione delle gare d’appalto.

Volla municipio
Volla municipio

Decenni di presenza nelle pubbliche attività, hanno permesso al clan in oggetto di creare società e aziende che, attraverso reinvestimenti dei proventi illeciti, in attività “pulite”, riciclano centinaia di milioni di euro. Faccendieri, imprenditori, funzionari e politici affiliati al clan, o comunque sottoposti ad esso, intercettano e si appropriano del denaro pubblico destinato alle opere per la comunità. Si aggiudicano gli incarichi della gestione dei rifiuti, dello smaltimento di materiali tossici e combustibili saturi, smaltiti in modi impropri. Oltre all’organico di pusher, vedette, rifornitori di armi e sostanze stupefacenti sulle piazze di spaccio, l’altra parte dell’esercito, formata dai cosiddetti “colletti bianchi” al servizio del clan, permette all’organizzazione, attraverso la creazione di aziende edili, società finanziarie e di investimenti, di effettuare, tramite prestanomi, compravendite di terreni, beni mobili e immobili che vanno a completare il meccanismo di riciclaggio.

Volla operazione speciale dei Carabinieri del Ros

Il clan Veneruso-Rea oggi

Il clan Veneruso-Rea, nonostante i duri colpi subiti dalle Interforze dello Stato che hanno portato all’arresto di soggetti apicali dell’organizzazione criminale e i frequenti scontri con gruppi risoluti, ma meno imponenti e meno armati, non si è disarticolato.

La scarcerazione di elementi di spicco del gruppo, un ricambio generazionale, nuovi ras e nuove leve hanno garantito un potenziamento militare e la continuità del clan. Gli scontri con altri clan, avvengono prevalentemente per motivi di controllo delle piazze di spaccio e delle zone nelle quali imporre le estorsioni alle attività. Il clan Veneruso-Rea, in alcune zone, come Volla e Casalnuovo ha un totale controllo, in altre aree ha stipulato con altri clan accordi di non belligeranza per dividersi i proventi degli affari. Il clan Veneruso-Rea dimostra ancora la sua supremazia militare e imprenditoriale nelle aree di proprio interesse, con guadagni illeciti di centinaia di milioni di euro.

Con tali caratteristiche, di rigenerazione ed evoluzione, il clan di camorra più potente della zona di Volla, è il clan Veneruso-Rea.

Giuseppe De Micco

Giuseppe De Micco è un giornalista di inchiesta. Si occupa soprattutto di criminalità organizzata in Campania

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