Cronaca

Salvatore Giacomo, il padre: “Ucciso dai calcinacci, mio figlio dimenticato”

Sono passati nove anni da quando Salvatore Giacomo, poco più di un ragazzino, fu ucciso dai calcinacci: le dichiarazioni amare del padre. “Aspettiamo da anni il risarcimento ma niente è successo, mio figlio è stato dimenticato”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Salvatore Giacomo ucciso dai calcinacci, le dichiarazioni del padre a distanza di nove anni

Sono passati nove anni da quando il ragazzino morì in ospedale dopo quattro giorni di coma in seguito alle ferite riportate dalla caduta di calcinacci dalla Galleria Umberto I, nel cuore di via Toledo. Qui calcinacci finirono solo addosso a lui: l’idstinto, allontanadoli da sè, Salvatore salvò la vita ad un paio di amici diventando l’unico bersaglio.

“Era il 5 luglio del 2014. Si è così: sono passati nove anni e niente è successo. Il processo penale si è concluso con la condanna dei condomini e di due dirigenti comunali. Il giudice ha anche stabilito che l’Amministrazione dovrebbe pagare alla famiglia una povvisionale di 150mila euro ma ad oggi non si è visto neanche un centesimo: è scandaloso. Il Comune ha indubbie responsabilità, quanto meno morali”, dicono gli avvocati difensori.

A parlare è anche il papà Umberto: “Non ci credo proprio più. Hanno fatto solo chiacchiere e passerelle. Era una garaa chi la sparava più grossa. E quando si sono spenti i riflettori, spariti tutti. Nessun risarcimento e non parlo solo dell’aspetto economico. Nei giorni successivi alla morte di Salvatore non sapevano più cosa promettere, perfino una strada volevano intitolargli. E poi? Da una settimana all’altra si sono dileguati. Dovrebbero darci 150mila uro e invece continuano a rimpallarsi le responsabilità con i proprietari dei palazzi dai quali sono caduti i calcinacci. Solito scaricabarile, stavolta però sulla pelle di un 14enne: è inaccettabile.”

Alessia Benincasa

Alessia Benincasa, giornalista del network L'Occhio, è esperta in cronaca nera, politica e inchieste.

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